L’Aula del Senato con il voto di fiducia ha dato il via libera definitivo al decreto competitività. Il provvedimento è legge. I voti a favore sono stati 155, 27 contrari, nessun astenuto. Il decreto, che scadeva il 22 agosto, ha viaggiato in corsia preferenziale ed è stato approvato poco prima delle 22,30 a Palazzo Madama. Il provvedimento contiene tra l’altro le misure sull’Ilva, il pacchetto “spalma-incentivi” con i tagli al fotovoltaico e una serie di agevolazioni per le imprese.
Dalla doppia soglia Opa al pacchetto “taglia-bollette”
Il decreto, di 34 articoli, introduce la doppia soglia Opa al 25% per le società quotate, escluse le Pmi (l’altra soglia rimane al 30%) che invece potranno scegliere di inserire nello statuto una soglia compresa tra il 20% e il 40%. Centrale per le imprese il pacchetto “taglia-bollette” che riordina gli incentivi con l’obiettivo di ridurre del 10% le bollette alle Pmi. Sempre le per le aziende, si accelera l’accesso alla nuova Sabatino, si potenzia l’Ace (aiuti per la crescita) e si proroga al 31 ottobre il termine entro il quale si può presentare l’istanza di certificazione dei crediti. Tra le norme del Dl c’è anche il prestito ponte per il polo siderurgico di Taranto con il rafforzamento del ruolo del subcommissario per il piano di risanamento e lo sblocco delle risorse della famiglia Riva poste sotto sequestro.
Ambiente e agricoltura: le misure in campo
Consistenti gli interventi in campo ambientale: il Dl fissa limiti agli scarichi in acque e in fogne e multe per chi non rispetta le regole sui bioshopper; accelera gli interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico; prevede procedure semplificate per bonifiche e inasprisce le regole contro le carrette del mare. In agricoltura il decreto contiene le misure “campolibero” a favore dei giovani: mutui a tasso zero, detrazione al 19% per l’affitto dei terreni agli under 35 e sgravio di un terzo della retribuzione lorda per assunzioni più stabili.
Ambiente. Imposti limiti scarichi acque e in fogne; multe per chi non rispetta regole sui bioshopper, accelerazione interventi contro il dissesto idrogeologico (presidenti di Regione subentrano a commissari), procedure semplificate per bonifiche, estensione indagini per la Terra dei fuochi, inasprimento regole contro le carrette del mare, 350 milioni per l’efficienza energetica degli edifici (da Fondo Kyoto).
“Campolibero”. Approvato definitivamente nel il piano di azioni ‘campolibero’, proposto dal ministro Martina, con un intervento organico per il settore. Molte misure a favore dei giovani, come i mutui a tasso zero, la detrazione al 19% per affitto dei terreni a under 35 e lo sgravio di 1/3 della retribuzione lorda per assunzioni più stabili. Introdotte anche le deduzioni Irap, che possono arrivare fino a 10.500 euro per lavoro a giovani e donne nelle Regioni al Sud. Spazio anche alla semplificazione con la creazione del registro unico dei controlli, l’estensione dell’uso della diffida prima delle sanzioni amministrative e la dematerializzazione dei registri. Per le imprese, anche della pesca e dell’acquacoltura, tre crediti d’imposta: due al 40% per investimenti fino a 400mila euro per innovazione e per reti d’impresa e uno al 40% fino a 50mila euro per e-commerce.
Tutte le norme cancellate
In seconda lettura alla Camera il governo è intervenuto con una serie di emendamenti soppressivi: è stata cancellata la deroga al tetto di 240 mila euro per gli stipendi dei manager Pa per le società quotate e per quelle emittenti strumenti finanziari quotati o che rilasciano titoli scambiati. È stato eliminato il pagamento dei crediti per 535 milioni a Poste italiane. È stato ripristinato il limite della soglia dei 1.000 euro per l’uso del contante a stranieri e turisti in Italia. Colpo di penna anche sulla possibilità della sola Scia per fare impresa, sui “condhotel” (gli hotel condomini) e sull’assunzione per chiamata diretta alla Consob. Disco rosso infine ad alcune disposizioni su agricoltura biologica, norme penali urgenti per garantire la sicurezza agroalimentare, istituzione del servizio integrato per la tutela del patrimonio agroalimentare italiano. Al Senato invece era stato soppresso l’anatocismo.
Il Sole 24 Ore – 8 agosto 2014