L’Aula alla Camera ha accordato la fiducia al Governo con 343 voti favorevoli e 165 contrari sul testo del decreto Enti territoriali licenziato dalla commissione Bilancio. I deputati del M5S hanno abbandonato l’Aula della Camera durante le votazioni. “E’ la 47esima fiducia su un tema fondamentale – dice la capogruppo Laura Castelli – approvano un provvedimento che condurrà a negare i servizi essenziali ai cittadini. Siamo usciti dall’Aula perché noi siamo dalla loro parte e dalla parte dei sindaci.
Questo è un atto finale e conclusivo che uccide definitivamente i Comuni, i cittadini e i loro diritti”. Nel testo, all’articolo 20, si fissano tempi certi per l’approvazione in via definitiva del decreto di riparto delle risorse destinate al Servizio sanitario nazionale. L’obiettivo è quello di permettere alle regioni di poter programmare in maniera più soddisfacente le attività economiche e gestionali dei propri servizi sanitari, fra queste il rispetto della regolarità dei pagamenti dei debiti degli enti del Servizio sanitario nazionale.
A tal fine, secondo la procedura indicata dal D.Lgs. 68/2011, vengono indicati i termini certi per l’individuazione delle regioni in equilibrio economico e per la definizione dei pesi nonché per l’individuazione delle regioni di riferimento (regioni benchmark); adempimenti propedeutici per la determinazione dei costi standard e dei fabbisogni sanitari regionali, ovvero per il riparto fra le regioni del fabbisogno sanitario nazionale, che, dal 2017, dovrà essere adottato in via definitiva al massimo entro il termine del 30 settembre dell’anno di riferimento. Contestualmente, per il solo 2016, viene autorizzata l’erogazione alle regioni del finanziamento Ssn 2014 e 2015 eccedente la quota premiale: finanziamento non trasferito alle regioni, mediante anticipazioni di tesoreria nel corso degli esercizi di riferimento, per la mancata tempestività della ripartizione delle risorse destinate allo stesso Ssn e per la conseguente impossibilità di determinazione della compartecipazione all’IVA.
La nota del ministero della Salute
Leggi tutto su Quotidiano sanità – 22 luglio 2016