La Camera ha confermato la fiducia al Governo e acceso semaforo verde al Dl Madia che passa ora al Senato. Cancellazione dell’istituto del trattenimento in servizio (quelli in corso sono fatti salvi fino al 31 ottobre – per i magistrati la deadline è posticipata al 31 dicembre 2015). Pensionamento d’ufficio anche per i dirigenti al raggiungimento dei 62 anni, a patto che raggiungano i requisiti contributivi (42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi per le donne). Per i dirigenti medici e del ruolo sanitario del Ssn la risoluzione unilaterale del rapporto non potrà comunque avvenire prima del compimento dei 65 anni, che salgono a 68 anni per i primari e per i professori universitari (questi ultimi potranno comunque concludere l’anno accademico, ma dovrà scattare l’assunzione di almeno un nuovo professore o ricercatore). Il testo.
La Camera ha confermato la fiducia al Governo e acceso semaforo verde al Dl Madia che riorganizza la pubblica amministrazione. I voti a favore sono stati 286, 132 no, due gli astenuti. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato (già oggi potrebbe iniziare l’iter in commissione Affari costituzionali), e va convertito in legge entro il 24 agosto (pena la decadenza).
La maggioranza ha difeso l’impianto del decreto, ampiamente modificato in sede referente. Dichiarazioni positive sulle nuove norme sono state rilasciate da esponenti di Pd, Ncd e Sc. Critiche invece sono arrivate da Fi (per l’ex ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, le nuove norme «non sono una riforma, ma un grande imbroglio»). E un giudizio negativo è stato espresso anche dal M5S e dai sindacati del pubblico impiego (Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa), che in una nota congiunta hanno parlato di misure piuttosto modeste «a partire dalla staffetta generazionale che doveva produrre 15mila nuovi assunti, ma a conti fatti interesserà una platea minuscola, meno di 600 dipendenti, magistrati esclusi».
Ma da palazzo Vidoni difendono le nuove regole che consentiranno, spiegano, un ampio turnover a favore dei giovani. E (potenzialmente) idoneo a rafforzare il ricambio generazionale è anche il ripristino di «Quota96» (se la misura rimarrà in piedi) per consentire a circa 4mila insegnanti rimasti bloccati al lavoro dall’arrivo della legge Monti-Fornero di poter andare in pensione già a settembre. La questione, però, è tutt’altro che risolta con il Mef che ha criticato le coperture individuate dalla commissione Bilancio della Camera e che consistono in un rafforzamento degli obiettivi di spending review e tagli lineari.
Tra le altre misure, idonee a favorire il ricambio generazionale, c’è pure la norma che introduce il divieto di affidare incarichi a soggetti, pubblici e privati, in quiescienza. Qui però la disposizione è stata un po’ ammorbidita in sede referente: l’incarico a un pensionato potrà essere concesso. Ma solo se gratuito, e al massimo della durata di un anno. Il provvedimento riscrive poi la disciplina della mobilità obbligatoria nella pubblica amministrazione. Il trasferimento da un’amministrazione all’altra potrà avvenire entro un distanza massima di 50 chilometri. Ma è stata introdotta una deroga per i dipendenti con figli di età inferiore a tre anni che hanno diritto al congedo parentale e per i dipendenti che possono fruire dei permessi lavorativi retribuiti per l’assistenza di un parente o di un affine disabile, i quali possono essere trasferiti dalla propria attività lavorativa sono con il loro consenso. Rientrano però in gioco i sindacati nell’individuazione dei criteri per gli spostamenti. Sul fronte, invece, del demansionamento si specifica che si può far “arretrare” un dipendente fino a un solo livello. Mentre si conferma la riduzione del 50% per ciascuna associazione sindacale, di distacchi, aspettative e permessi.
Il dl fa poi ordine sul fronte Authority, resta in piedi l’ipotesi di accorpamento delle sedi, ma solo se non vengono rispettati i nuovi vincoli: il 70% del personale deve essere concentrato nel “quartier generale”. Ma non è solo una questione di immobili, nel mirino ci sono anche la cariche: ecco che i dirigenti usciti da Banca d’Italia, Ivass e Consob nei due anni successivi non possono ricoprire ruoli nei soggetti regolati.
Novità infine per le Camere di commercio. Il dimezzamento delle somme dovute dalle imprese ci sarà, anzi la prospettiva è l’abolizione, ma arriverà con gradualità, solo nel 2017, come richiesto da Unioncamere. Un emendamento ha infatti spalmato il taglio in tre tranche (per il 2015 la sforbiciata -35%, per il 2016 -40%).
Obiettivo staffetta generazionale
Trattenimenti in servizio – In scadenza a ottobre
Cancellati i trattenimenti in servizio. Quelli in corso sono salvi fino al 31 ottobre. Per i magistrati la deadline scadrà il 31 dicembre 2015 per tutelare gli uffici giudiziari. Durante l’esame in sede referente è stato introdotto un comma ad hoc in base al quale i trattenimenti in servizio del personale della scuola sono fatti salvi fino al 31 agosto in considerazione del loro pensionamento, che scatta a settembre
Pensione – Via a 62 anni anche i dirigenti
Pensionamento d’ufficio anche per i dirigenti a 62 anni, con il massimo dei contributi. Per i dirigenti medici l’asticella sale a 65 anni. Arriva a 68 anni per i primari e i professori universitari. Per questi ultimi, però, il pensionamento non può scattare prima della conclusione dell’anno accademico nel quale il docente ha compiuto 68 anni. L’ateneo deve, però, assumere un nuovo professore
Queste tutte le altre misure, riguardanti la sanità, contenute nel testo.
Obbligo di polizza per i medici dipendenti del Ssn. Per loro viene annullata la scadenza prevista per il prossimo 15 agosto.
Divieto di incarichi dirigenziali ai pensionati. Divieto di conferire incarichi dirigenziali a chi è già pensionato. Sono comunque consentiti gli incarichi e le cariche conferite a titolo gratuito.
Taglio del 50% delle agibilità sindacali. Ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, a decorrere dall’1 settembre 2014, i contingenti complessivi dei distacchi, aspettative e permessi sindacali, sono ridotti del 50% per ciascuna associazione sindacale.
Specializzandi. L’anno accademico 2014/2015 è il termine inderogabile per l’applicazione del riordino degli ordinamenti delle scuole di specializzazione medica e della loro durata. Gli specializzandi in corso, fatti salvi coloro che iniziano l’ultimo anno di specialità nell’anno accademico 2014/2015, per i quali rimane in vigore l’ordinamento previgente, devono optare tra il nuovo ordinamento e l’ordinamento previgente.
Prescrizioni semplificate per i malati cronici. Per le patologie croniche il medico può prescrivere medicinali fino a un massimo di 6 pezzi per ricetta, purchè già utilizzati dal paziente da almeno 6 mesi. In tal caso, la durata della prescirzione non può comunque superare i 180 giorni di terapia.
Danneggiati da trasfusione con sangue infetto, da somministrazione di emoderivati infetti o da vaccinazioni obbligatorie. Ai soggetti che hanno presentato entro la data del 19 gennaio 2010 domanda di adesione alla procedura transattiva, nonché ai loro aventi causa nel caso in cui nelle more sia intervenuto il decesso, è riconosciuta, a titolo di equa riparazione, una somma di denaro, in un’unica soluzione, determinata nella misura di euro 100.000 per i danneggiati da trasfusione con sangue infetto e da somministrazione di emoderivati infetti e nella misura di euro 20.000 per i danneggiati da vaccinazione obbligatoria. La liquidazione degli importi è effettuata entro il 31 dicembre 2017, in base al criterio della gravità dell’infermità derivatane agli aventi diritto e, in caso di pari entità, secondo l’ordine del disagio economico.
Realizzazione nuove strutture sanitarie. Cancellazione dell’annullamento dell’obbligo di rilascio da parte della Regione della certificazione di compatibilità del progetto di realizzazione di nuove strutture sanitarie private, riferita al fabbisogno complessivo e alla localizzazione territoriale della struttura da realizzare, in funzione della presenza di attività analoghe sul territorio regionale. Il risultato sarebbe stato la libertà per i privati di costruire strutture sanitarie al di fuori di ogni programmazione regionale.
Nuova allocazione del personale Pa. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti appartenenti a una qualifica corrispondente e in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento, previo assenso dell’amministrazione di appartenenza. In via sperimentale, in attesa di introdurre nuove procedure per la determinazione dei fabbisogno standard di personale delle amministrazioni pubbliche, per il trasferimento tra le sedi centrali di differenti ministeri, agenzie ed enti pubblici non economici nazionali, non è richiesto l’assenso dell’amministrazione di appartenenza, la quale dispone il trasferimento entro due mesi dalla richiesta dell’amministrazione di destinazione. I dipendenti possono essere trasferiti all’interno della stessa amministrazione o, previo accordo tra le amministrazioni interessate, in altra amministrazione, in sedi collocate nel territorio dello stesso comune ovvero a distanza non superiore a cinquanta chilometri dalla sede cui sono adibiti. Queste disposizioni si applicano ai dipendenti con figli di età inferiore a tre anni, che hanno diritto al congedo parentale, e ai lavoratori con minori con handicap in situazione di gravità, con il consenso degli stessi alla prestazione della propria attività lavorativa in un’altra sede. Al fine di favorire tali processi, il Mef istituisce un Fondo destinato al miglioramento dell’allocazione del personale presso le pubbliche amministrazioni, con una dotazione di 15 mln di euro per il 2014 e 30 mln a decorrere dall’anno 2015.
Il Sole 24 Ore e Quotidiano sanità – 1 agosto 2014