“Leggiamo una “spending revew” sempre concentrata su tagli al welfare e al lavoro dipendente. E l’aria comincia a farsi elettrica all’avvicinarsi delle proposte del Governo per contrastare la crisi”. Così la Federazione veterinari emedici nell’annunciare lo stato di agitazione: “Il grande peso che portiamo sulle spalle non sono gli occupati della PA che, ove non lo facessero, potrebbero essere messi a lavorare con efficienza, ma è la massa di sprechi e corruzione che sostengono il malaffare politico, le connivenze con le cosche e le clientele elettorali”.
Aggiunge Fvm: “È’ in atto una “guerra civile” tra chi si guadagna onestamente il pane e ci paga le tasse e chi invece ruba il pane e si tiene le tasse in tasca e magari porta il malloppo all’estero. Siamo sul punto di proclamare alcune giornate di sciopero. Vogliamo garanzie sugli stipendi che qualcuno vuole tagliare sopra i 70.000 euro, sul rinnovo dei contratti che qualcuno vuole bloccare sino al 2020, su una contrattazione specifica per i dirigenti sanitari, sul precariato, sul turn over”.
Infine l’osservazione a chi critica i mezzi di protesta cui saranno costretti a ricorrere medici e veterinari: “Se lo sciopero e’ uno strumento vecchio allora il blocco del turn over, il taglio degli stipendi e dei contratti sono forse una novità?”
Fonte: Fvm – 14 aprile 2014