I documenti di spesa e le nomine firmate in extremis finiscono nel mirino della Regione: il dossier anche alla Corte dei Conti. E il numero di aziende sanitarie interessate si allarga. Così il Gazzettino il giorno dopo la pubblicazione di alcuni provvedimenti dei direttori non confermati. Ora, stando sempre alle rivelazioni del quotidiano, le delibere di Capodanno finiscono nel mirino della Regione: tutti gli atti firmati dai direttori delle Asl dal 20 al 31 dicembre 2012 che implichino una spesa verranno bloccati e sottoposti a verifica. Una serie di provvedimenti firmati dai direttori generali “in uscita” proprio in zona Cesarini, nei loro ultimissimi giorni di lavoro. Delibere impegnative che autorizzavano imponenti riorganizzazioni con impegni di spesa elevati, o che prevedevano nomine di primari o di alti dirigenti.
Arriva quindi l’altolà della Regione. Ma non solo: la vicenda s’allarga ad altre aziende sanitarie. E’ pur vero che ci sono delibere e delibere: alcune rispondono ad esigenze di funzionalità e sono indispensabili, quindi si giustifica la loro emanazione in extremis. Sui provvedimenti si stanno concentrando i controlli regionali (è sceso in campo lo stesso presidente Luca Zaia). E secondo indiscrezioni i revisori dei Conti della Regione avrebbero anche inviato materiale alla Corte dei Conti su alcune spese sostenute da qualche direttore che risulterebbero poco chiare. Nessuna contestazione, per il momento, di nessun genere. Del resto leggi che vietino di firmare delibere, di fare nomine o decidere spese l’ultimo giorno dell’anno o di mandato, non ne esistono.
Intanto arrivano le prime prese di posizioni dei direttori generali su cui si era soffermato il Gazzettino. «Ho fatto quello che dovevo – precisa Adriano Marcolongo, direttore uscente dell’Asl di Rovigo, tirato il ballo per decreti sulle Utap, difendendo il suo operato – coinvolgendo il comitato aziendale e chiesto le autorizzazioni necessarie. Un percorso che era cominciato ben due mesi prima. I decreti che riguardano le Utap, oltretutto non hanno decorrenza economica e giuridica immediata, ma devono essere valutati dalla Regione, che può benissimo dire che non li ritiene necessari. Tanto più che il 5 febbraio il Comitato aziendale dovrà fare il passaggio finale». E aggiunge di aver firmato in zona Cesarini anche un’altra delibera, con impegno di spesa di 2 milioni e 700mila euro, sulle assicurazioni dei medici dipendenti per il rischio civile e colpa lieve: «Era scaduta. Dovevo lasciarli senza copertura?».
Sui tempi si sofferma anche Antonio Alessandri, ex direttore generale dell’Asl di Vicenza. «Avevo 10 primariati vacanti e ho bandito i concorsi come previsto dalla legge. Uno il 21 dicembre per la Maxillofacciale a cui si è presentato un solo candidato e l’altro per l’Oncologia il 27 dove i candidati erano 10, 8 si sono poi presentati. Concorsi regolari, la commissione ha fatto la scelta, poi ci sono stati i tempi tecnici che ci hanno portati a fine anno». Nei prossimi giorni, comunque, le “delibere di Capodanno” verranno controllate dagli uffici regionali, mentre la Corte dei Conti dovrebbe analizzare i provvedimenti inviati dai Revisori.
29 gennaio 2013 – riproduzione riservata