
Dengue, caso autoctono a Vicenza. La figlia va in Indonesia, al ritorno la madre si ammala. Poi si sono infettati altri componenti della famiglia
Corriere dl Veneto. Non c’è estate che non si verifichi un caso di dengue nel Vicentino, l’infezione da virus, trasmessa da una zanzara della specie Aedes aegypti, la stessa che veicola i virus della Febbre gialla e del Nilo, anche conosciuta come West Nile.
Ad accusare i sintomi, a partire dalla febbre appunto, nei giorni scorsi, è stata una 54enne vicentina, residente a Montecchio Maggiore: un caso autoctono di febbre dengue stando al laboratorio di Microbiologia di Padova che ha effettuato le indagini. A quanto accertato infatti la donna non è stata di recente in viaggio all’estero: l’infezione è stata trasmessa dalla zanzara tigre che ha punto la figlia rientrata a fine luglio da un viaggio di lavoro in Indonesia. Figlia che ieri è stata confermata essere il caso indice. Di fondamentale importanza il sospetto clinico del medico curante, la rapida identificazione del virus e le azioni messe in atto dall’azienda sanitaria.
«Il paziente – riferisce in una nota la Direzione Prevenzione della Regione del Veneto – ha manifestato una sintomatologia simil influenzale iniziata 16 agosto e risoltasi il 20 agosto. Hanno presentato la stessa sintomatologia, durata pochi giorni, altri componenti del nucleo familiare, che attualmente godono buone condizioni di salute e non sono stati ricoverati. Il focolaio appare circoscritto a livello famigliare. Sono stati avviati tutti gli interventi di disinfestazione previsti».
A rassicurare i cittadini anche il sindaco di Montecchio Maggiore, Gianfranco Trapula. «Dopo aver avuto la notizia da parte dell’Usl 8, ho immediatamente emesso l’ordinanza che secondo i protocolli nazionali e regionali, prevede la disinfestazione della zanzara tigre nella zona in cui risiede la persona affetta – le parole del primo cittadino – L’intera operazione è coordinata dall’azienda sanitaria. Tutto è stato fatto come da routine in tempi tempestivi».
Il sistema di sorveglianza delle «febbri estive» messo in atto dalla Regione Veneto già dal 2010 permette infatti di essere tempestivi nelle azioni da attuare sul territorio quali la disinfestazione di emergenza dei siti sensibili con la collaborazione dei Comuni, la predisposizione di ordinanze rivolte alla popolazione, la comunicazione di allerta ai medici di medicina generale e il rafforzamento della sorveglianza entomologica (degli insetti) e monitoraggio delle aree interessate.
Da alcuni anni nel territorio veneto è presente la zanzara Aedes albopictus (zanzara tigre), che può trasmettere le infezioni da virus dengue, Chikungunya e Zika e che punge preferibilmente nelle ore diurne.
La Regione ricorda che i cittadini possono svolgere un ruolo importante per contrastare ed evitare la proliferazione delle zanzare attraverso l’adozione di semplici comportamenti. Basta non abbandonare oggetti e contenitori dove possa raccogliersi l’acqua piovana. Vasi, bacinelle, bidoni e annaffiatoi che vanno svuotati spesso e coperti in modo ermetico. A contenere la presenza di questi fastidiosi insetti, nel Vicentino ma anche in tutto il Veneto, anche gli interventi di disinfestazione.