«Da austriaco non riesco a credere che non ci sia un intervento deciso da parte delle istituzioni, in un caso conclamato di irregolarità di uno sciopero, che di fatto è un vero e proprio sequestro, di cui noi siamo ostaggio». Paul Klotz, amministratore delegato di Aspiag Service (concessionaria del marchio Despar), per la prima volta abbandona il tradizionale aplomb nordico.
E lo fa al quinto giorno di una crisi sindacale che ha visto da mercoledì un presidio continuo di fronte al magazzino di Mestrino (Padova) che impedisce l’entrata e l’uscita delle merci destinate ai supermercati. «E’ come se un giorno tornassi a casa – continua – e trovassi qualcuno che non ti lascia entrare o uscire. E per giunta a causa di una diatriba in cui non c’entri niente. Non si tratta di sciopero ma di sequestro di persona ed occupazione di proprietà privata. La vera vergogna è che la prefettura e la questura non si muovono per riportare la legalità in questa situazione». E così, in un momento in cui lavoro e consumi sono in crisi, la società si vede costretta a mettere in ferie forzate i magazzinieri dei supermercati, visto che da mercoledì la merce non parte e comincia a scarseggiare sugli scaffali. Ma andiamo con ordine.
La vertenza sindacale si apre ad inizio aprile quando la cooperativa che gestisce la logistica del magazzino, la Mestieri & Mestieri, annuncia qualche problema con il personale (verosimilmente un calo della produttività dei lavoratori della cooperativa). Da qui l’incontro datato 7 aprile tra Aspiag, cooperativa e Filt Cgil per annunciare la decisione della cooperativa di recedere il contratto per la gestione del magazzino. La risposta dei lavoratori è particolarmente decisa: astensioni dal lavoro senza preavviso né autorizzazione, scioperi a singhiozzo, assemblee improvvisate. Il risultato è che il 29 aprile, con un nuovo anticipo rispetto ai termini prestabiliti, la cooperativa lascia il magazzino, esasperata dalla continua perdita di denaro. Aspiag si trova costretta così in 24 ore ad avviare in fretta una nuova collaborazione con il Sistema Corsortile srl (società comunque già individuata il 16 aprile). Quest’ultima decide peraltro di assumere per il nuovo incarico 35 tra i dipendenti della cooperativa uscente e inizia la trattativa per una assunzione di altri 36 di loro. In totale 71 dei 103 lavoratori. «Che però di fatto non hanno mai iniziato a lavorare – precisa Angelo Pigatto, direttore Risorse Umane e Affari Legali di Aspiag – per una semplice ragione: non possono presentarsi al lavoro a causa del picchetto». Una situazione di stallo che ha dell’incredibile ma che, almeno per il momento, non sembra vedere una soluzione. «Continueremo con il picchetto – sbotta di tutta risposta Romeo Barutta, segretario Filt Cgil – volevano assumere 71 persone? Vero, ma tutte quelle non iscritte al sindacato. Ci hanno chiesto di togliere il presidio mentre stavamo discutendo dal prefetto? L’abbiamo fatto (a dire il vero per non più di tre ore, ndr). La realtà è che non abbiamo ricevuto alcuna telefonata né convocazione per discutere il da farsi, solo quelle per confermare i licenziamenti». Eppure di fatto, in tutto ciò, Aspiag c’entra poco o nulla, finendo travolta da una vicenda che interessa le due società che si occupano della logistica (e i relativi dipendenti).
Intanto anche la politica si sta interessando alla vicenda. L’assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Barison, si dice disponibile ad incontrare al più presto le parti, sottolineando però di non essere mai stato coinvolto finora: «Abbiamo già gestito una vertenza simile, quella della Artoni, in cui ci furono anche momenti di tensione, e il tutto si è risolto positivamente. L’intervento del prefetto e della questura? Credo che prima di assumere iniziative destinate senz’altro ad aumentare la conflittualità sia meglio tentare ogni strada a disposizione». I parlamentari del Pd Margherita Miotto e Giorgio Santini domenica e l’assessore del Comune di Padova Marina Mancin (Sel) ieri, si sono presentati davanti al magazzino per portare la loro solidarietà ai lavoratori in sciopero. «Mi auguro che la vertenza in atto tuteli le loro posizioni e i loro diritti alla conservazione del posto di lavoro – ha poi aggiunto il deputato di Sel Alessandro Zan – Da parte mia assicuro sin da ora la massima disponibilità per le prossime iniziative in parlamento da portare all’attenzione del ministro del Lavoro Giuliano Poletti». Intanto Aspiag mette in guardia: nei supermercati sono impiegati oltre 6000 lavoratori e il lavoro di buona parte di questi dipende dal rifornimento di merce da parte della piattaforma di Mestrino. Merce che inizia ormai a scarseggiare.
Riccardo Bastianello – Corriere del Veneto – 6 maggio 2014