Il direttore: «Stiamo lavorando a un pacchetto legislativo che aggiornerà la normativa che regola i controlli ufficiali, la salute degli animali e delle piante, e il mercato delle sementi. Con questa importante revisione vogliamo rendere la legislazione più moderna, applicabile in modo omogeneo su tutto il territorio della Ue, e soprattutto adeguata alle più significative sfide di questi giorni, quali sostegno alla crescita, commercio globalizzato e cambiamenti climatici». Un civil servant di alto livello, che ben rappresenta l’eccellenza italiana all’estero: responsabile della stesura del Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare del 2000, la vera roadmap per la gestione europea integrata della food safety, Paola Testori Coggi è alla guida della Direzione Generale per la Salute e i Consumatori della Commissione Europea.
E sebbene l’Europa non sia nata per occuparsi di queste materie, anche grazie al suo contributo e visione la salute è a poco a poco diventate un tema centrale di cui le istituzioni europee si occupano. Considerata dalla rete come uno degli italiani più influenti a Bruxelles, partecipa inoltre in modo mai solo formale ai Management Board di Efsa, contribuendo attivamente al miglioramento dell’authority come dispiegato in questi ultimi anni.
A distanza di 10 anni dalla stesura della General Food Law – il Reg. 178/2002 CE – abbiamo colto l’occasione per porre a Paola Testori Coggi alcune domande, per capire “dove è” oggi la sicurezza alimentare, e soprattutto, su quale sentiero si sta incamminando.
1. Quali sono le prossime sfide della DG SANCO per i prossimi anni?
La DG SANCO è fortemente impegnata a raggiungere gli obiettivi tracciati dal nostro presidente Barroso nel programma UE 2020. A tal fine, le nostre priorità riguardano il sostegno alla crescita economica, lo stimolo all’innovazione tecnologica e la tutela della coesione sociale. Concretamente, in materia di sicurezza alimentare, stiamo lavorando a un pacchetto legislativo che aggiornerà la normativa che regola i controlli ufficiali, la salute degli animali e delle piante, e tutto il mercato delle sementi. Con questa importante revisione vogliamo rendere la legislazione più moderna, applicabile in modo omogeneo su tutto il territorio della UE, e soprattutto adeguata alle più significative sfide di questi giorni, quali sostegno alla crescita, commercio globalizzato e cambiamenti climatici. Inoltre, stiamo procedendo allo studio d’impatto economico dell’etichettatura d’origine della carne usata come ingrediente nei cibi preparati. Infine, sulla controversa materia degli OGM stiamo compiendo ogni sforzo possibile nella ricerca di aggiornare e chiarire il più possibile il quadro normativo, tenendo conto delle richieste degli Stati Membri, delle aspettative dei consumatori e delle istanze dei produttori.
Un’iniziativa molto importante è anche quella che stiamo portando avanti nel campo della protezione dei consumatori dove, con la proposta per una disciplina dei sistemi di risoluzione alternativa delle dispute commerciali (e delle dispute commerciali on-line), ci proponiamo di rafforzare la fiducia dei cittadini nei confronti del mercato interno, determinando al tempo stesso una maggiore protezione del consumatore e le premesse per un importante livello di crescita economica.
Come noto, il terzo pilastro dell’attività della SANCO, con la sicurezza alimentare e la protezione del consumatore, è la salute. Sebbene in questo campo le competenze dell’Unione siano ridotte e complementari rispetto a quelle degli Stati Membri, si tratta anche di un settore in cui molti progetti sono in fase di realizzazione a livello europeo. Mi limiterò’ a citare quattro elementi:
1) il lavoro che stiamo conducendo per l’implementazione della direttiva sulle cure sanitarie transfrontaliere, che avrà come conseguenza non solo quella di rendere più facile il cammino di quei cittadini desiderosi (o nella necessità) di farsi curare in un Paese dell’Unione diverso da quello di residenza, ma che porterà anche alle creazione delle premesse per condividere best practices a livello europeo, contribuendo così al miglioramento dei servizi sanitari resi ai nostri cittadini;
2) la futura revisione della direttiva tabacco per andare ad incidere in maniera ancora più incisiva su uno dei maggiori fattori di mortalità in Europa;
3) lo sforzo congiunto con ampi settori dei produttori e con i consumatori per un impegno volontario, ma concreto sulla lotta all’obesità;
4) il sostegno tecnico e cognitivo che stiamo fornendo agli Stati membri attualmente in difficoltà per riformare il loro sistema sanitario riducendo ed ottimizzando i costi senza incidere significativamente sulla qualità del servizio offerto al cittadino.
2. Efsa è stata recentemente al centro di un riordino complessivo. Dal nuovo organigramma (Maggio 2011), fino alla nuova policy su Conflitti di Interesse e al rinnovo dei Panel. Cosa è lecito aspettarsi da questa svolta?
La riorganizzazione interna dell’ EFSA l’ha resa più adeguata all’evoluzione subita dall’attività che essa stessa svolge. In modo particolare, la direzione che si occupa della valutazione scientifica dei prodotti regolamentati dovrà contribuire a migliorare la gestione delle richieste di autorizzazione. Nel 2011 EFSA ha analizzato più di 8.000 dichiarazioni d’interesse incrociandole sistematicamente con ognuno degli oltre 40.000 argomenti previsti all’ordine del giorno, scongiurando di conseguenza 360 casi di potenziali conflitti d’interesse. In ogni caso tengo a rassicurare e a sottolineare che le opinioni scientifiche dell’EFSA sono il risultato di valutazioni multidisciplinari collegiali e non individuali. Perfino le opinioni minoritarie vengono verbalizzate e rese pubbliche.
3. Aspartame e bisfenolo, due temi caldi e che preoccupano i consumatori … La Commissione Europea decide sempre basandosi su pareri di minoranza di EFSA–quando più cautelativi per la salute pubblica- come accaduto per il bisfenolo nelle baby bottles?
Per ciò che riguarda l’aspartame, al momento l’EFSA sta rivalutando gli studi scientifici del passato. Sta svolgendo un lavoro enorme se si pensa che questo vuol dire riesaminare più di 600 studi su questo prodotto. Dovremmo ottenere la valutazione conclusiva entro la fine dell’anno. Inoltre, per assicurare il mondo scientifico ed i cittadini che tutti i dati disponibili siano stati valutati, l’EFSA intende organizzare una consultazione pubblica sulla bozza della valutazione prima di pubblicarla definitivamente.
Nel caso del divieto del bisfenolo A presente nei biberon, questo è stato motivato da diversi fattori, considerando non solo la valutazione dell’EFSA ma anche tutte le disposizioni della legislazione comunitaria in materia alimentare e altri fattori legittimi.
La valutazione dell’EFSA indicava nei risultati la possibilità di effetti tossici i cui rischi per la salute però non sono stati ancora definiti. Per di più, la valutazione aggiungeva che nei bimbi, considerato il sistema metabolico non ancora del tutto sviluppato, il bisfenolo A veniva eliminato più difficilmente. Pertanto, essendo i rischi potenziali legati proprio ai bimbi, si è deciso di applicare il principio di precauzione, ritenendo questa la misura più appropriata a protezione della salute.
Tutto ciò dimostra, dunque, che basiamo le nostre decisioni su solide analisi disponibili e non su valutazioni di minoranza manifestate da alcuni membri dei panel dell’EFSA.
4. Commercio internazionale e sviluppo tecnologico sono sempre più necessari per la qualità della vita che ricerchiamo, sebbene siano fonti di rischi emergenti per la salute pubblica. Intanto, l’aspettativa di vita dei cittadini europei aumenta, e con l’età anagrafica, anche il peso specifico di tematiche riferibili alla salute pubblica. Quali sono a suo avviso i punti di forza dell’Europa? Su cosa invece bisogna sapersi attrezzare?
Il punto di forza dell’Unione è senz’altro nella qualità delle sue regole che si riflette poi nella sicurezza e nella qualità dei suoi prodotti. Non c’è dubbio che da anni ormai l’Europa è il punto di riferimento mondiale quanto a standard di sicurezza; questo è merito delle sue molte piccole e grandi imprese, del loro lavoro e della loro creatività ma è anche la conseguenza delle norme rigorose che l’Europa ha saputo darsi. Dove resta ancora del lavoro da fare è nell’implementazione di queste regole in maniera efficace nelle differenti realtà nazionali e sul controllo nei confronti dei nostri partner internazionali affinché non applichino, nelle loro esportazioni verso l’Unione, standard inferiori a quelli che richiediamo ai nostri produttori. Il combinato di queste due azioni, sulle quali la Commissione e la DG SANCO in particolare stanno lavorando da tempo, dovrà da un lato spingere verso la completa realizzazione del mercato interno e delle sue potenzialità economiche ed occupazionali, e dall’altro creare le condizioni per risolvere gli eventuali rischi per la salute pubblica senza danneggiare la competitività delle nostre imprese.
5. La DG SANCO conclude una consultazione pubblica sulla clonazione animale con il 3 settembre. Quali sono poi i prossimi passaggi istituzionali?
La consultazione pubblica è parte di un’estesa consultazione che la Commissione Europea sta effettuando nell’ambito complessivo della valutazione d’impatto economico. Durante il secondo semestre del 2012, tutti i commenti ricevuti e i risultati delle diverse consultazioni saranno analizzati ed elaborati nel rapporto della valutazione d’impatto economico. Questo rapporto sarà di supporto al processo politico decisionale in vista dell’adozione della proposta legislativa prevista per il 2013.
sicurezzalimentare.it – 22 settembre 2012