
Difese dai Pfas, Acque del Chiampo: spesi 4 milioni. Miteni, per ora, nega il risarcimento. Il sindaco di Lonigo prepara una marcia di protesta
Quasi 100mila euro spesi in manutenzione ogni anno, che vanno ad aggiungersi ai circa 2,4 milioni che dal 2013 ad oggi sono stati impiegati per acquistare strumentazione e realizzare opere di sbarramento ai composti Pfas. A quattro anni dalla scoperta del maxi inquinamento tra il Basso Vicentino, il Basso Veronese e la Bassa Padovana, Acque del Chiampo fa la lista di quanto sia costato finora tamponare l’emergenza.
Il conto presto salirà a 4 milioni di euro e la società partecipata da alcuni Comuni dell’Ovest Vicentino nel 2016 aveva chiesto il ristoro delle spese e il risarcimento dei danni alla Miteni, l’azienda chimica di Trissino che Arpav imputa come responsabile negli anni passati dello sversamento nella falda dei composti perfluoroalchilici inquinanti. L’industria ha rigettato l’istanza, ma Acque del Chiampo ha aderito all’esposto presentato in procura a Vicenza dal Consiglio di Bacino.
Intanto, a Lonigo, il sindaco Luca Restello sta preparando una manifestazione popolare per chiedere «i soldi allo Stato e la definizione dei limiti di concentrazione di Pfas», prevista per l’8 ottobre. «È una vergogna – commenta – che il governo non abbia risposto in quattro anni alle interrogazioni fatte dalla senatrice della Lega Nord Erika Stefani e ci sia stato solo silenzio su una mozione che ha presentato Pierantonio Zanettin ancora nel 2013». In attesa di aggiornamenti sull’arrivo dei finanziamenti statali da 80 milioni di euro, proseguono i lavori di manutenzione degli impianti di trattamento, la sostituzione dei filtri a carboni attivi (che costano 98mila euro l’anno) e gli interventi sulle infrastrutture idriche.
Acque del Chiampo, che da poco ha rinnovato i vertici e ha alla presidenza Renzo Marcigaglia e come consigliere delegato Andrea Pellizzari, ha concluso i lavori di estensione delle reti idriche dell’acquedotto tra Lonigo e Brendola, raggiungendo un centinaio di famiglie che prima attingevano a pozzi privati, tramite un allungamento di oltre 12 chilometri costato 1,2 milioni di euro. Il Consiglio di Bacino, presieduto dal sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin, si riunirà il 7 settembre per prendere decisioni su nuove azioni di contrasto ai Pfas.
Elfrida Ragazzo – Il Corriere del Veneto – 30 agosto 2017