Una dieta forzata per tagliare i costi del 5 per cento entro la fine dell’anno. La sanità veneta è alla resa dei conti: dopo le indicazioni della Giunta Zaia, ora la parola è passata al segretario regionale Domenico Mantoan, che non ammette deroghe: con una nota inviata a tutte le Usl ed alle aziende ospedaliere ha dato il “la” alla Spending review declinata in salsa sanitaria. Il risparmio dovrà essere rapido, tangibile e duraturo: nessuno spazio sarà lasciato ai “creativi” del taglio alla spesa. Il numero uno della sanità veneta poi prepara un’ulteriore offensiva: l’avvio della campagna di alienazione immobiliare per le aziende sanitarie. I primi direttori generali a dover indossare i panni degli immobiliaristi saranno quelli delle aziende ospedaliere di Padova e Verona, oltre che dell’istituto oncologica veneto, che ha sede nella città del Santo.
Spending review. La circolare di Mantoan è stata recapitata venerdì pomeriggio ai manager della sanità veneta: dovranno subire una decurtazione del 5 per cento i cosiddetti costi di produzione.
Dall’acquisto di beni (sanitari e non) alla manutenzione, anche se Mantoan sottolinea a più riprese che «la razionalizzazione non dovrà pregiudicare le prestazioni sanitarie». Queste potranno subire una decurtazione purché «non si superi il limite che possa generare disservizi».
La Regione seguirà euro dopo euro la cura dimagrante delle Usl: entro il 30 settembre i direttori generali dovranno inviare un report sulle misure adottate per ottenere un contenimento della spesa, dai contratti rinegoziati con i fornitori fino ai tagli dei costi sui nuovi acquisti.
I manager che pensano di poter reinvestire immediatamente il tesoretto risparmiato si sbagliano di grosso: Mantoan chiede risultati di breve e lungo periodo. «Gli effetti economici e finanziari provenienti dai risparmi generati dall’applicazione del provvedimento sono indisponibili per le singole aziende e dovranno avere carattere strutturale, con effetti anche per gli anni 2013 e 2014».
Immobili, via alla vendita. Fase ‘B” del nuovo corso, l’avvio delle procedure di alienazione del patrimonio immobiliare delle Usl.
La Giunta ha deciso che i primi enti che dovranno disfarsi di case ed appartamenti saranno le aziende ospedaliere di Padova e Verona e l’istituto oncologico veneto: «L’attuale situazione economico-finanziaria statale determinerà per gli esercizi futuri una forte contrazione nella disponibilità di risorse per gli investimenti pubblici in generale, e regionali in particolare, anche con riferimento al settore sanitario».
Ecco la ricetta di Coletto: vendere gli immobili non necessari allo svolgimento dell’attività istituzionale ed istituire con il ricavato un “fondo per gli investimenti in sanità”.
Le aziende chiamate a vendere il loro patrimonio dovranno predisporre un piano di alienazione entro l’autunno prossimo.
Il Mattino di Padova – 29 agosto 2012