Allarme dell’onorevole Gianni Mancuso davanti alla decisione della Regione Piemonte di operare una revisione organizzativa dei Dipartimenti di Prevenzione che, a partire dalla ASL TO 1, ha già deliberato una contrazione dei livelli organizzativi dei servizi veterinari.
«I Dipartimenti di Prevenzione Regionale svolgono un fondamentale ruolo di prevenzione e controllo di sanità pubblica e sicurezza alimentare.
Opera di prevenzione che si riflette anche sull’imprenditoria di filiera, che trova in tali strutture un punto di riferimento a garanzia della propria produzione d’eccellenza. Nell’ultimo decennio Regioni e Aziende Sanitarie hanno adottato piani locali di organizzazione di tali strutture quanto mai disomogenei e spesso assai lontani dalla ratio ispiratrice della norma nazionale, senza che ciò apparisse in alcun modo supportato da chiare esigenze né da oggettive ricadute in termini di maggiore efficacia o efficienza delle azioni sanitarie.
Il recente Decreto 158/2012 (cosiddetto “Decreto Balduzzi”) ha messo ordine nella normativa, giungendo infine alla definizione di un modello organizzativo conforme alle norme internazionali ed omogeneo per tutto il SSN nazionale.
Il Decreto ha, tra l’altro, allungato la lista delle discipline di competenza dei Dipartimenti di Prevenzione, precisando che vi possono essere incluse unità operative ulteriori rispetto a quelle elencate quale minimo necessario nel secondo comma della norma.
La Regione Piemonte, in modo del tutto contrario agli intenti innovativi del legislatore, sta operando una revisione organizzativa dei Dipartimenti di Prevenzione che, a partire dalla ASL TO 1, che ha già deliberato in merito con provvedimento immediatamente esecutivo, predispone una contrazione dei livelli organizzativi delle stesse.
Da sottolineare che le strutture preventive piemontesi erano già state ridimensionate nel 2008 e che, per questo, la Regione già rientra nei parametri di organizzazione numerica e di contenimento dei Costi definiti dalla Commissione Nazionale.
Non vi è, quindi, alcuna sensata motivazione per i tagli decisi, soprattutto in considerazione dei danni che essi arrecherebbero all’intera filiera agroalimentare, oltre alla diminuita soglia di servizio offerta ai cittadini utenti.
I Medici Veterinari piemontesi hanno dichiarato lo stato di agitazione, donando simbolicamente 2 ore del proprio lavoro, il 15 e il 17 dicembre p.v., alle mense sociali. E’la sicurezza alimentare, infatti, ad essere messa in pericolo dalle decisioni della Giunta Cota di ridimensionare le attività dei Dipartimenti di Prevenzione, andando a indebolirne la capacità preventiva.
In questo periodo di crisi si rendono necessari tagli e contrazioni di spese, ma vanno tutelati indispensabili presidi di tutela sanitaria. Il debito ereditato da questa amministrazione dalla precedente è di sicuro di gravosa entità, ma la politica di recupero e risanamento deve tener conto di logiche di priorità e di razionale gestione.
Oltretutto, così facendo, il Piemonte si disallinea rispetto alla normativa nazionale e per questo ho chiesto al Governo, attraverso un question time, di verificare che la Regione Piemonte sia allineata al dettato normativo nazionale, relativamente all’organizzazione delle strutture dei Dipartimenti di Prevenzione regionali, onde evitare disparità nell’erogazione del servizio, rispetto alle altre Regioni, cosa che arrecherebbe danno sia ai servizi veterinari, sia ai cittadini utenti».
30 novembre 2012