Il numero di disoccupati cresce del 9,9% rispetto allo scorso anno e arriva a 3 milioni e 189 mila persone. Oltre un milione sono under 30. L’Istat sottolinea che gli scoraggiati, coloro che non cercano lavoro perché hanno rinunciato, sono 1,9 milioni: una cifra mai raggiunta prima
MILANO – Nessun segnale di ripresa. Peggio: la crisi, tra i giovani, si aggrava. E’ il verdetto dell’Istat che emerge dal tasso di disoccupazione (i dati, tuttavia, sono ancora provvisori) che a ottobre resta ai massimi storici, segnando lo stesso valore di settembre, e attestandosi al 12,5%: si tratta, ancora una volta, del livello più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, primo trimestre 1977. Su base annua l’aumento è di 1,2 punti. La vera piaga sociale, però, resta il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) che a ottobre è balzato al 41,2%: si tratta del nuovo record storico assoluto. Peggio: nel terzo trimestre tra i 18 e i 29 anni i senza lavoro sono oltre un milione. Tradotto: più di un disoccupato su tre, in Italia, ha meno di 30 anni.
Occupazione. Rispetto al 2012, gli occupati sono calati dell’1,8% a 22 milioni 358 mila, con un tasso pari al 55,5% che aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma diminuisce di un punto rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 189 mila, rimane sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente ma aumenta del 9,9% su base annua (+287 mila). Preoccupa il numero degli scoraggiati, coloro che non cercano lavoro perchè ritengono di non trovarlo sono, infatti, saliti a 1 milione 901 mila (su base trimestrale).
Giovani. Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, l’Istat sottolinea che riguarda l’11% della popolazione tra i 15 e i 24 anni, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,6 punti su base annua. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-25 mila unità) ma aumenta dello 0,4% rispetto a dodici mesi prima (+55 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e in aumento di 0,2 punti su base annua. Tra i 18 e i 29 anni, invece nel terzo trimestre, il tasso di disoccupazione sale al 28% (+5,2 punti su base annua), con un numero di disoccupati che giunge a 1 milione 68 mila (+17,2%).
Precari. Calano anche i precari. Gli atipici, come li definisce l’Istat, hanno subito la terza flessione consecutiva: nel terzo trimestre del 2013, infatti, il numero di dipendenti a tempo determinato e di collaboratori scende a 2 milioni 624 mila, in calo di 253 mila unità (-8,8% su anno). Si tratta di una diminuzione ancora più forte rispetto a quella registrata per i dipendenti a tempo indeterminato (-1,3%).
Repubblica – 29 novembre 2013