“Per il territorio veneto si apre una grande opportunità con questa nuova doc, che potrà valorizzare il Pinot Grigio seguendo l’ottimo risultato ottenuto con il Prosecco che ha allargato la sua area di coltivazione anche al Friuli.”.
Christian Marchesini, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Veneto, commenta così il primo atto della costituzione della nuova doc Pinot Grigio delle Venezie, che ieri a Verona si è avviata verso la volata finale con un incontro di pubblico accertamento convocato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. All’incontro erano presenti consorzi e viticoltori da tutto il Triveneto.
“Con un grande impegno da parte di tutta la filiera siamo riusciti in un’impresa che ci consentirà di avere una massa critica adeguata per imporsi sui mercati internazionali – dice soddisfatto Marchesini -. La doc interregionale delle Venezie, con un brand fortemente evocativo e prestigioso, sarà la risposta più adatta per tutelare e promuovere in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino, tra le più importanti regioni della vitivinicoltura nazionale, lo sviluppo di questo vitigno, da cui si ottiene un vino la cui domanda è in costante crescita sul mercato internazionale. Confagricoltura ha creduto subito a questo progetto che potrà garantire la redditività degli agricoltori, come è successo con l’Amarone e il Prosecco. Ora ci aspettiamo che venga insediato al più presto il Consorzio di tutela della nuova doc delle Venezie in modo da far sì che ci sia una giusta regolamentazione dell’offerta come previsto dal decreto 61 del 2010 che istituisce i consorzi e soprattutto l’applicazione della fascetta di Stato per contare le bottiglie effettivamente prodotte sul nostro territorio. Ringraziamo per l’impegno l’assessore Giuseppe Pan e concordiamo in pieno con lui quando dice che questo sarà un campo di prova per creare in futuro altri progetti importanti nel territorio del Triveneto”.
L’area vocata a Pinot nel Nordest vanta una superficie di 20 mila ettari, di cui 11.358 in Veneto, oltre 6000 in Friuli e il resto in Trentino. A fare la parte da leone in regione è la provincia di Treviso con 3.988 ettari, seguita da Verona con 2.881, da Venezia con 1.765, da Vicenza con 1033 e da Padova con 433. Seguono, con porzioni ridottissime, Rovigo con 10 ettari e Belluno con un solo ettaro.
“Per il territorio veneto si apre una grande opportunità, con una varietà storica che si aggiunge all’ampia offerta di vini bianchi e spumanti – plaude Lodovico Giustiniani, vicepresidente di Confagricoltura Veneto – La doc delle Venezie è una grande denominazione che ci consentirà di fare massa critica per tutelare il prodotto, mentre la fascetta di Stato permetterà di controllare il potenziale produttivo. Negli ultimi anni c’è stato un aumento notevole di impianti di Pinot Grigio, ma il posizionamento sul mercato deve essere corretto evitando il rischio di un surplus”.
Sotto il profilo squisitamente tecnico, con la pubblica audizione è stato portato a termine un lungo percorso durato un anno e mezzo che ora dovrebbe essere in discesa. “Venerdì 2 settembre si riunirà il Comitato nazionale vini per esprimere un parere sul disciplinare – spiega Pierclaudio De Martin, presidente dei viticoltori di Confagricoltura Treviso -. Dopo cinque giorni la decisione sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e da quel momento gli operatori avranno sessanta giorni per presentare controdeduzioni ed eventuali ricorsi. Ci auguriamo di arrivare a novembre ad avere la nuova denominazione, in modo da poter commercializzare l’anno prossimo la vendemmia 2016 con la nuova doc”.
31 agosto 2016