Anni di rinvii, passi indietro, codifiche tecniche che non tornavano. Pasticci da azzeccagarbugli all’italiana, insomma. Ma questa volta, forse, ci siamo. Forse. La tessera unica che conterrà carta d’identità elettronica e tessera sanitaria, un solo tesserino sullo stesso supporto, potrebbe diventare realtà. Almeno sulla carta.
Dovrà essere rilasciato dal Comune di residenza, solo formalmente gratis: si potranno pagare infatti i diritti di segreteria ed altro. Fino a 5 euro a testa. In ogni caso, ci vorrà ancora del tempo per realizzare e organizzare tutto. Con un pasticcio-duplicazione all’italiana in più: la tessera europea di assicurazione malattia, che oggi è presente sul retro della tessera sanitaria, comparirà in un «supporto» distinto le cui modalità verranno definite dal ministero della Salute. Come dire: avremo sempre due card…
Nessun costo in più per le casse pubbliche
Il via libera alla card documento d’identità-tessera sanitaria arriverà domani dalla Conferenza unificata tra Governo, sindaci e governatori. A codicarla sarà un Dpcm. decreto del presidente del Consiglio, che definisce il regolamento per darle corpo e sostanza. Tutto in otto articoli, che secondo le indicazioni dell’economia dovranno avere “effetto zero” per le casse pubbliche. Ovvero, nessuna spesa in più per l’obbligo di rispettare la clausola di invarianza finanziaria. Ai sindaci, anzitutto, l’obbligo di chiudere i rubinetti della spesa.
Annunciato prima dall’ex ministro Brunetta, poi dal Governo dei professori guidato da Mario Monti – con Filippo Patroni Griffi (oggi sottosegretario della presidenza del Consiglio) allora capo dell’ex Funzione pubblica – nell’agenda digitale per l’Italia, il «documento digitale unificato» tenta così adesso di tagliare quanto meno il primo traguardo della sua esistenza fin qui tribolatissima.
Lo schema di decreto prevede che la nuova carta unica abbia validità pari a quella fissata per le carte d’identità dal testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza (dieci anni per i maggiorenni, tre anni per i bimbi sotto i tre anni e cinque anni per bimbi e ragazzi tra 3 e 19 anni) e che sia rilasciata dal Comune di residenza o di dimora a tutti i cittadini italiani iscritti al Servizio sanitario nazionale nonché agli europei o agli stranieri residenti che abbiano diritto all’assistenza sanitaria pubblica.
Il rilascio sarà formalmente gratuito ed esente da bollo. Formalmente, appunto. I sindaci, infatti, potranno esigere, oltre ai diritti di segreteria, anche il pagamento previsto dall’articolo 291 del regolamento per l’esecuzione del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, per un massimo di 5 euro (le vecchie iomila lire).
Inserito anche il codice fiscale
Il modello di documento – modalità di produzione, distribuzione e gestione — verrà definito con un altro decreto del ministro dell’Interno, concertato con tutti i ministeri coinvolti. L’unico cambiamento tecnico esplicito riguarda il codice fiscale: nella tessera sanitaria è riportato anche in banda magnetica, sul supporto fisico del documento unificato sarà solo per esteso e nel codice a barre. Per ora non sono previste utilizzazioni diverse da quelle attuali, ma con un altro Dpcm potrà essere ampliato il ventaglio degli usi della «card» unica. Forse, appunto.
Roberto Turno – Il Sole 24 Ore – 19 settembre 2013