Gian Antonio Visentin, il signore dei prosciutti di Crosare di Pressana, è morto. Se ne è andato la scorsa notte nel sonno. Portato via da una malattia che lo strappato ai suoi affetti e alla sua attività nel giro di poche settimane. Un male contro il quale l’imprenditore, che aveva compiuto da poco 71 anni, ha lottato fino all’ultimo dimostrando una grande forza, sia d’animo che fisica.
Tanto che, con quello spirito che l’aveva trasformato in un imprenditore di successo, non ha smesso di fare programmi e di pensare a quello che avrebbe potuto fare domani.
La storia di Visentin parte da lontano. Da quella vocazione per la ristorazione alla quale la sua famiglia aveva iniziato a dare sfogo ancora prima che lui avesse l’età per lavorare. Antonio, come era conosciuto da tutti, a quell’impresa di famiglia è approdato però solo dopo aver fatto per alcuni anni l’emigrante in Svizzera. A Crosare – la località nella quale la sua famiglia aveva avviato la propria attività e che lui non ha più lasciato mettendo su casa con la moglie Gina – è tornato nel 1969. Inizialmente ha dato una mano nel ristorante prima di decidere che la sua passione era la produzione alimentare. «Il 4 ottobre del 1972 ha depositato l’iscrizione in Camera di commercio per la produzione dei prosciutti», raccontano i familiari che l’hanno affiancato nella produzione e nella commercializzazione dei prodotti marchiati Crosare. Ossia due delle tre figlie, Monica e Barbara, ed i nipoti Giorgio e Massimiliano. La terza figlia, Serena, vive in Svizzera dove fa la giornalista.
Così è iniziata un’attività che ha poi visto il prosciuttificio Crosare, oggetto nel 1994 di una ristrutturazione generale, arrivare ad occupare nove dipendenti e a produrre nel 2014 circa 75mila pezzi fra prosciutto crudo e speck. Nel frattempo, però, la famiglia Visentin non solo ha continuato a conservato la proprietà del ristorante Crosare, prima dandolo in gestione e poi prendendolo in mano direttamente, e quella del ristorante Nazionale di Minerbe, ma ha anche ristrutturato e fatto diventare uno spazio per ricevimenti la pregevole Villa Gaudio di Pressana. Risale invece al 2008 l’acquisizione del prosciuttificio Soranzo di Montagnana assieme ad alcuni soci. Acquisizione che è diventata totale, con la liquidazione dei compagni di viaggio, nell’ottobre del 2012. «Attualmente», continuano i familiari, «la produzione è stata temporaneamente trasferita a Crosare in attesa della realizzazione del nuovo stabilimento. Un’operazione che potrebbe concludersi entro l’estate».
La «creatura» di Visentin, insomma, è destinata ad essere portata avanti. E con essa la storia di un imprenditore che credeva così tanto nel prodotto della sua azienda da decidere anche di impegnarsi in prima persona per la sua tutela. Si è infatti occupato di agroalimentare in Apindustria Verona ed era presidente del Consorzio del Prosciutto Veneto Berico-Euganeo. «Con lui abbiamo gestito il consorzio per sette anni superando momenti difficili ma siamo riusciti a riportare i conti in attivo e a far conoscere il nostro prodotto in tutta Europa», ricorda Vittorio Daniolo, produttore di Montagnana che è sempre stato vice di Visentin. I funerali dell’imprenditore oggi nella chiesa di Crosare.
Luca Fiorin – L’Arena – 3 luglio 2015