Ai sensi del Regolamento 1266/2007 DELLA COMMISSIONE del 26 ottobre 2007 e del DGSAF 0006478 del 10 marzo 2017, sono stati creati i buffer di 20 km intorno alle positività confermate per permettere ai Servizi Veterinari di svolgere delle indagini cliniche negli allevamenti situati all’interno. La zona infetta rimarrà attiva per 60 giorni. Si riporta una mappa con i casi di Bluetongue confermati e sospetti.
In data 8 novembre il Servizio veterinario di Belluno ha sottoposto a prelievo un altro caso sospetto, si tratta di un ovino di 12 mesi con sintomatologia clinica. L’allevatore ha segnalato che l’ovino aveva difficoltà ad alimentarsi per la presenza di ulcere a livello del cavo orale. Il campione, risultato positivo all’IZSVe (14 novembre), è stato confermato il 21 novembre da parte del CRN.
Il 5 novembre è stato sottoposto a controllo da parte dei Servizi Veterinari dell’Az. ULSS di Belluno, un capo ovino di 6-7 mesi che presentava sintomatologia riferibile alla Bluetongue. Il soggetto manifestava: scialorrea, scolo nasale e una temperatura corporea di circa 42 °C. Dalle analisi eseguite il 7 novembre all’IZSVe il campione è risultato positivo ed è stato confermato dal CESME in data 14 novembre per BTV-4.
In data 5 ottobre 2018 sono stati sottoposti a controllo virologico di routine previsto per i capi introdotti nei centri genetici, tre bovini di un allevamento in provincia di Belluno. I tre soggetti sono risultati positivi alla Bluetongue, in prima istanza, all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (sezione di Treviso). Nessun bovino manifestava sintomatologia riferibile alla malattia. Il 12 ottobre i campioni sono stati inviati al Centro di Referenza per le Malattie Esotiche di Teramo, che ha confermato la positività per BTV-4 il giorno 16.
L’ultimo focolaio di Bluetongue in Regione Veneto risaliva al 6 aprile 2017 in provincia di Belluno.
Fonte Resolve