Le tre settimane di «quarantena» si sono concluse ieri mattina: alla caserma Del Din chiude la sezione di isolamento per i militari di ritorno dalla missione di contrasto all’epidemia di Ebola in Liberia. Hanno riconquistato la libertà gli ultimi 38 militari rimasti nella zona di «contron monitoring», questa la definizione ufficiale, della caserma Del Din. Vi erano giunti lo scorso 31 ottobre con un autobus militare dall’aeroporto Usa di Aviano, dove erano atterrati con un aereo decollato dallo scalo militare di Pratica di Mare.
«Stanno tutti bene» assicurano dal comando Usa, dove si tira un sospiro di sollievo per aver scritto la parola «fine» su un capitolo complicato dalle forti polemiche politiche che hanno riguardato il supposto rischio per la popolazione vicentina. Un rischio che si è rivelato nullo visto che nessuno fra i 75 soldati messi sotto stretta osservazione, con il divieto assoluto di contatti fisici con altre persone e l’obbligo di misurare la temperatura due volte al giorno, ha mostrato sintomi riconducibili al virus letale.
Alcuni giorni fa altri 29 militari, appartenenti al secondo gruppo arrivato in città dalla missione in Africa Occidentale, erano stati «liberati»; ancora prima, domenica, si erano aperte le porte del reparto speciale della Del Din per undici militari, i primi ad arrivare in città lunedi 27 ottobre. Nel gruppo degli undici c’era anche il comandante della Us Army Africa, il generale Darryl Williams, che il giorno dopo la «liberazione» ha voluto incontrare il sindaco Achille Variati per una stretta di mano volta a rassicurare la popolazione sull’assenza di rischi sanitari.
Al momento non è previsto che dalle basi vicentine partano nuove missioni per la Liberia, dove l’esercito a stelle e strisce è impegnato con 2400 uomini sul campo per realizzare strutture logistiche di supporto ai medici. I «vicentini» sono stati sostituiti da membri della 101esima brigata, che hanno sorvolato l’Atlantico partendo dalla base di Fort Campbell, nel Kentucky.
Ma intanto il modello Vicenza, la prima base al mondo dove gli statunitensi hanno sperimentato il trattamento dei soldati di ritorno dall’epicentro dell’epidemia, si è esteso alle altre infrastrutture del Pentagono.
Questa settimana un gruppo di 69 militari tornato dalla Liberia ha iniziato il suo periodo di tre settimane in area controllata nella base di Fort Bliss, in Texas. Le precauzioni sono state estese anche alla Germania, dove i militari verranno trasferiti in un’ala speciale della base di Baumholder e, in caso di sintomi sospetti, saranno ricoverati al centro medico militare di Landstuhl.
Corriere del Veneto – 22 novembre 2014