Anche se a fine giornata si rischia la rissa verbale in sede di replica, il discorso del presidente del Consiglio è quanto di più pacato si possa immaginare, a partire proprio dalle parole. Prima di tutto «il lessico»: Conte vuole un linguaggio nuovo per il nuovo governo, in cui «equilibrio e misura, sobrietà e rigore» siano i parametri della comunicazione.
In quasi un’ora e mezza di intervento la metafora della «lingua mite» ricorre più volte, spera il premier sia «contagiosa» fra i ministri, intrecci le modalità di attuazione del programma che delinea, citando il costituente Giuseppe Saragat, indicando come primo intervento del governo quello dell’«azzeramento delle rette degli asili nido», promettendo che si interverrà sulla revisione delle concessioni autostradali «senza alcuna remora», alludendo ad un nuovo patto per l’ambiente, un Green New Deal, che porti con sé anche la chiusura in futuro a nuove trivellazioni.
Interrotto più volte dalle opposizioni, Conte indica «l’intero arco della legislatura» per l’attuazione del programma, per una «complessiva e articolata stagione riformatrice», di cui faranno parte anche i decreti sicurezza di Salvini, da rivedere e modificare «alla luce delle osservazioni critiche formulate dal Presidente della Repubblica» per adottare un altro approccio, che coniughi rigore ma anche «integrazione e istituzione di corridoi umanitari europei». E questo nella cornice di una politica estera in cui il legame con gli Stati Uniti «rimane imprescindibile».
Sono diverse le riforme di «ampio respiro» che Conte annuncia, dal taglio dei parlamentari alla legge elettorale, dalla riforma della giustizia all’autonomia differenziata passando per il diritto di cittadinanza.
Il cuneo fiscale
Nel piano del governo
anche la riduzione
del cuneo fiscale
e il salario minimo
Il primo provvedimento del governo giallorosso sarà sugli asili nido, annuncia un po’ a sorpresa il premier. «Quale prima misura di intervento a favore delle famiglie con redditi bassi e medi — spiega Conte — il governo si adopererà, con le Regioni, per azzerare totalmente le rette per la frequenza di asili-nido e micro-nidi a partire dall’anno scolastico 2020-2021 e per ampliare, contestualmente, l’offerta dei posti disponibili».
Impegni importanti anche per risolvere il precariato nella scuola. Conte parla di «concorsi ordinari e straordinari, che riconoscano il valore dell’esperienza e, nello stesso tempo, valorizzino il merito, e i meriti, di chi, con passione e vocazione, vuole dedicarsi a far crescere le prossime generazioni».
Poi il taglio dei parlamentari. Verrà approvato al primo buco disponibile nel calendario della Camera ma il governo pensa anche a una riforma della Costituzione. Il taglio dei parlamentari «dovrà essere affiancato da un percorso di ampio respiro volto a incrementare le garanzie costituzionali e di rappresentanza democratica, anche favorendo l’accesso democratico alle formazioni minori». «È nostro obiettivo procedere a una riforma dei requisiti di elettorato attivo e passivo per l’elezione di Senato e Camera», e insieme a una riforma elettorale «quanto più possibile condivisa in sede parlamentare, del sistema elettorale». E anche se la Lega non è più al governo, «nel quadro delle riforme istituzionali, è nostra intenzione completare il processo che possa condurre a un’autonomia differenziata, che abbiamo definito “giusta e cooperativa”. Un progetto di autonomia che salvaguardi il principio di coesione nazionale e di solidarietà e la tutela dell’unità giuridica ed economica».
Il «Green new deal». L’idea di un patto per l’ambiente che porti anche alla chiusura a nuove trivellazioni
Altro punto dirimente è la riforma della giustizia «civile, penale e tributaria, anche attraverso una drastica riduzione dei tempi, e una riforma del metodo di elezione dei membri del Csm, salvaguardando comunque il fondamentale principio di indipendenza della magistratura dalla politica». E a proposito di manovra economica Conte cita la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, la rimodulazione delle esenzioni, l’abbassamento del cuneo fiscale, l’introduzione di un salario minimo. Il tutto condito da una speranza: «Non sarà facile, saremo chiamati ad affrontare dei momenti duri, ma le forze politiche hanno messo da parte i pregiudizi».