A seguito di una richiesta della Commissione europea, il gruppo di esperti scientifici sulla salute e benessere degli animali (gruppo AHAW) dell’Efsa ha emesso un parere scientifico ul virus della diarrea epidemica suina (PEDV) e sui deltacoronavirus dei suini (PDCoV).
L’approccio usato per l’opinione scientifica consiste nella ricerca sulla lettaratura (fino a settembre 2014), cui è seguita un’estrazione delle informazioni rilevanti e una descrizione dell’attuale conoscenza in accordo con i termini di referenza (ToR).
Sono state individuate differenze dei dati e carenze di prove. Relativamente alla valutazione del rischio di potenziali canali di entrata della PEDV e del PDCoV nell’Unione europea, il gruppo di esperti concorda con la Commissione europea che questa opinione scientifica descrive le attuali prove scientifiche e identifica le differenze dei dati, ma può fornire una valutazione completa del rischio.
Negli ultimi dieci anni, sono stati segnalati in diversi paesi asiatici molti focolai relativi a casi di diarrea epidemica suina (PED), mentre solo alcuni Stati membri dell’Unione europea hanno segnalato casi clinici e/o presenza di positività al virus PED.
Questo alphacoronavirus è stato segnalato per la prima volta negli Stati Uniti nel maggio 2013; da allora si è sviluppata una rapida diffusione in tutto il paese e diversi focolai sono stati segnalati in diversi paesi americani.
I recenti casi isolati di PEDV nella UE hanno un elevato livello di identità. Sulla base del sequenziamento nucleotidico, si è potuto constatare che diversi virus stanno circolando in Europa, nelle Americhe e in Asia, ma attualmente sono sconosciute le cause della differenza della virulenza.
E’ stata riportata una cross-reattività sierologica tra i virus PED isolati in Europa e quelli americani, tuttavia non sono disponibili dati sulla protezione incrociata. L’impatto di diversi ceppi del virus della Ped sono difficili da confrontare tra un paese e l’altro, dal momento che l’impatto dipende non solo dalla patogenicità, ma anche da fattori quali la sicurezza biologica, la gestione degli allevamenti, lo stato sanitario o lo stato immunitario dell’allevamento.
Tuttavia, i segni clinici di infezioni PEDV nei suinetti sono simili in diversi paesi con mortalità fino al 100%. L’impatto delle epidemie PED recentemente segnalate in Asia e negli Stati Uniti sembra essere più grave di quello descritto in Europa.
Gli animali infetti, le feci, i mangimi e gli oggetti contaminati con le feci sono matrici che possono contribuire alla trasmissione del virus PED. Una forma infettiva è stata anche individuata nel plasma dei suini (SDPP), ma la sua origine non è chiara.
Il rilevamento del deltacoronavirus dei suini (PDCoV) è stato riportato in alcuni paesi, ma sono stati effettuati solo test limitati. Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, sembra che il PDCoV abbia un impatto inferiore rispetto PEDV.
Fonte Efsa (da Unaitalia) – 3 novembre 2014