
Ema, nuovo verdetto su AstraZeneca. Verso lo stop alle donne più giovani. Diversi Paesi già lo somministrano solo agli over 60. L’azienda ha sospeso la sperimentazione sui bambini
Il Corriere della Sera. Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca e le correlazioni con i rari casi di trombosi segnalati in vari Paesi, specie tra le donne più giovani, sono al centro delle ulteriori indagini che sta conducendo l’Ema: «La commissione della farmacovigilanza che valuta il rischio (Prac) non ha ancora raggiunto una conclusione. La revisione è in corso. Terremo una conferenza stampa non appena il lavoro sarà terminato, domani (cioè oggi, ndr) o giovedì».
Germania, Francia, Olanda, Svezia, Islanda, Finlandia e Canada hanno già deciso di limitare l’uso del vaccino alle persone anziane (in genere agli over 60). L’Agenzia europea per il farmaco ha fatto la precisazione dopo che Marco Cavaleri, responsabile della strategia sui vaccini di Ema, in un’intervista al Messaggero ha detto che «ora è sempre più difficile affermare che non vi sia un rapporto di causa ed effetto tra la vaccinazione con AstraZeneca e casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine». «In sintesi: nelle prossime ore diremo che il collegamento c’è — ha spiegato — come questo avviene dobbiamo però ancora capirlo».
Parole che hanno fatto scoppiare un caso. AstraZeneca ha annunciato una sospensione della sperimentazione in corso per la somministrazione del suo vaccino a bambini e adolescenti in attesa che l’ente regolatorio britannico (Mhra)?verifichi il possibile legame con casi di trombosi negli adulti. Intanto l’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto sapere che «al momento non ci sono legami tra trombosi e vaccino AstraZeneca»: «È importante ribadire che i benefici continuano a superare i rischi», ha detto Rogério Paulo Pinto de Sá Gaspar, direttore del dipartimento di regolamentazione e prequalificazione dell’Oms. E il premier britannico Boris Johnson ha invitato i suoi cittadini a continuare a vaccinarsi con AstraZeneca.
L’aspettativa è che l’Ema possa decidere delle limitazioni d’uso per particolari categorie, valutando lo specifico rapporto rischio-beneficio ad esempio per le donne sotto i 55 anni e tra tutti gli under 60. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ieri ha detto che «è possibile, per maggiore precauzione, che l’Ema indichi che per una determinata categoria è meglio non usare il vaccino di AstraZeneca»: l’Agenzia europea «può cioè individuare dei sottogruppi di popolazione che presentano un comun denominatore per un maggiore livello di rischio, e valutare il rapporto causa-effetto in tali gruppi».
Cavaleri ha spiegato che il lavoro di valutazione è «lontano dall’essere concluso», «questa settimana inizieremo a dare delle definizioni preliminari, ma difficilmente arriveremo a indicare dei limiti di età come hanno fatto vari Paesi. Per la semplice ragione che noi siamo un’agenzia regolatoria e dobbiamo avere dati molto precisi sul rapporto rischio-benefici», mentre «le agenzie di salute pubblica che gestiscono le varie campagne di vaccinazione hanno diverse opzioni a disposizione».