Sono due, allo stato attuale, in Italia i focolai di Equid herpes virus (EHV1) epidemiologicamente collegati a quello di Valencia, in Spagna. Entrambi accertati in Regione Lombardia. Ad annunciarlo il Ministero della Salute con una nota del Direttore generale Sanità animale, Pierdavide Lecchini, inviata alle Regioni il 18 marzo, con cui dispone di mantenere un elevato livello di allerta al fine di valutare la situazione epidemiologica nel suo complesso a livello nazionale.
LA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA
“Inoltre sono stati confermati altri due focolai, rispettivamente in provincia di Bolzano (forma nervosa) e un altro in regione Lombardia (forma respiratoria) senza evidenti correlazioni epidemiologiche con l’evento di Valencia. Altri due casi sospetti sono in attesa di conferma, ma anch’essi sembrerebbero non correlati al caso spagnolo. E’ presumibile che l’allerta conseguente al focolaio di Valencia abbia favorito l’emersione di casi che comunemente vengono osservati ma non notificati ai Servizi veterinari. Sono ancora in corso approfondimenti circa il sierotipo coinvolto”.
LE MISURE
Il Minsalute ritiene necessario quindi:
1) innalzare il livello di sorveglianza sindromica in tutte le manifestazioni sportive caratterizzate da un elevato assembramento di equini. Qualsiasi sospetto clinico di Equid Herpes Virus deve essere indagato dal punto di vista diagnostico (forme nervose: mancanza di coordinamento, debolezza, incapacità di mantenere la stazione eretta ma anche difficoltà all’urinazione e defecazione – forme respiratorie: febbre, tosse, scolo nasale).
2) applicare misure di biosicurezza: come è noto la malattia si trasmette a distanza ravvicinata (circa 5 metri) attraverso secreti ma anche attraverso uso di finimenti contaminati, contatti con personale di stalla che non osserva adeguate misure igieniche. Inoltre sembra che l’elevata diffusione del virus nel focolaio spagnolo sia stata causata anche dalla eccessiva scuderizzazione di cavalli in un unico luogo e in box a stretto contatto. Pertanto particolare attenzione dovrà esser prestata in merito all’applicazione di appropriate misure di biosicurezza siano esse strutturali che procedurali, inclusa la previsione di allestire strutture dove eventualmente isolare i soggetti ritenuti sospetti.
ATTIVITÀ DIAGNOSTICA E DEFINIZIONE DI CASO POSITIVO
La conferma di infezione può essere effettuata sia attraverso prove dirette (PCR) che indirette (prove sierologiche). Si definisce caso positivo di Equid Herpes Virus (EHV-1 e EHV-4):
1) un equide il cui campione sottoposto a prove PCR da parte di un laboratorio ufficiale o da parte di un laboratorio che utilizzi una prova validata abbia dato esito positivo;
2) un equide nei confronti del quale il prelievo di due campioni di sangue effettuati a distanza di almeno 21 giorni, e non oltre i 45, abbia evidenziato alla prova di siero neutralizzazione un innalzamento del titolo anticorpale di almeno 4 volte del secondo rispetto al primo.
Non sono quindi da considerare casi confermati di EHV i soggetti risultati sieropositivi ad un unico controllo sierologico.
Nei giorni scorsi la Federazione Equestre Internazionale (Fei) ha comunicato il prolungamento fino all’11 aprile 2021 della sospensione dell’attività sportiva internazionale per contrastare la diffusione dell’epidemia di Ehv-1.
Resta per ora confermata invece la decisione della Federazione Italiana Sport Equestri (Fise) di riprendere l’attività delle gare nazionali dal 22 marzo 2021.
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