Giansalvo Sciacchitano, docente universitario e consigliere d’amministrazione dell’Enpam, fondazione che si occupa delle pensioni dei medici, non ci sta. Sciacchitano, il 18 maggio 2011, firma, assieme ad altri cinque presidenti di consiglio dell’ordine di altre regioni, un esposto a Procura di Roma e Corte dei Conti, nel quale denuncia la mala gestione delle casse dell’Enpam.
Finisce sotto inchiesta per truffa aggravata il presidente Eolo Parodi. Il buco finanziario sfiorerebbe i 500 milioni di euro. Sotto accusa gli investimenti in titoli tossici (nell’esposto si parla di altissime commissioni pagate: una di queste sfiorava i 2 milioni di euro). Per non parlare poi degli immobili di proprietà: “L’Enpam, nel 2001, aveva svenduto il palazzo di via Fa-tini al gruppo Ligresti, che poi lo aveva rivenduto a circa il doppio all’Unipol dell’allora ingegner Consorte”, scrive il senatore Elio Lannutti, in un’interrogazione indirizzata al ministro del Lavoro il 14 marzo 2012. Adesso l’Enpam vorrebbe destituire il consigliere, ma la revoca non è prevista dal regolamento, obietta Sciacchitano. Il consiglio ha dunque chiesto un parere pro ventate ai professori Angelo Piazza (già legale del-l’Unipol di Consorte), Francesco Caroleo e Pasquale Sandulli. Spesa? 30 mila euro. Un signore attento ai bilanci anche da presidente dell’Ordine dei medici di Catania il professor Sciacchitano ma, nel dicembre 2011, scade il mandato e contro di lui viene presentata una lista targata Raffaele Lombardo. Il giorno delle elezioni, a far campagna elettorale, c’erano due parlamentari regionali del Mpa. “I medici apprezzeranno questo tuo impegno, la politica romana no. La pagherai a Catania”, l’aveva avvisato uno dei vertici dell’Enpam. Sciacchitano prese molti voti ma perse la presidenza, per l’inaspettato ribaltone del suo ex vicepresidente, passato all’opposizione.
Il Fatto quotidiano – 15 giugno 2012