Nella riunione del 4 settembre il Consiglio di amministrazione Enpav ha approvato all’unanimità un documento di lavoro sulla riforma del sistema pensionistico resa necessaria dalla richiesta ministeriale di garantire un saldo previdenziale positivo a 50 anni, pena l’imposizione del metodo contributivo. Il documento dovrà ora essere sottoposto all’approvazione dell’Assemblea nazionale dei delegati provinciali, che si riunirà il prossimo 23 settembre. Le linee previste della nuova riforma si installano su quella precedente, in vigore dal 1 gennaio 2010. L’intento del Consiglio, infatti, è stato di proporre ai delegati una riforma che non stravolgesse completamente le logiche del precedente intervento, che già aveva richiesto significativi sacrifici agli iscritti. Nel progetto, l’applicazione delle nuove misure, infatti, sarà graduale e, in alcuni casi, differita nel tempo.
Il peso dell’operazione sarebbe così equamente distribuito tra tutte le coorti: quella dei pensionati, quella degli iscritti attivi e anche quella degli iscritti futuri. Le principali leve attivate hanno toccato sia i contributi, che dovranno raggiungere in futuro aliquote più elevate, seppure mantenendo la gradualità già vigente, sia i trattamenti pensionistici in essere che vedranno ridotta la percentuale di rivalutazione annuale, sia il calcolo della pensione che terrà gradualmente conto di un numero di redditi maggiore rispetto agli attuali 25.
«L’obiettivo richiesto dal Ministro Fornero è stato pienamente centrato. – ha dichiarato il presidente Gianni Mancuso – Il coordinato disposto di tutte le misure previste garantisce, infatti, un saldo positivo previdenziale positivo per i prossimi 50 anni e, dopo l’approvazione dell’Assemblea nazionale dei delegati, permetterà all’Enpav di continuare ad utilizzare il metodo retributivo».
Aggiunge Mancuso, «il Ministero aveva imposto di escludere dal calcolo del saldo previdenziale il patrimonio (pur considerandone il rendimento, in una misura non superiore all’1%). Ma anche questo, in prospettiva, può essere visto come un’opportunità: l’accumulo di patrimonio potrà permettere a Enpav di prevedere un’offerta assistenziale più ampia e variegata, nonché di implementare quella già presente”.
Il 6 settembre, inoltre, il presidente ha riunito i rappresentanti di 5 associazioni sindacali di categoria.
Hanno partecipato all’incontro Pierluigi Ugolini per Sivemp, Tiziana Felice per Sumai e Gasbarra per la Uil. Assenti Angelo Troi (Sivelp) e Daniela Boldrini (Anmvi), che non hanno potuto presenziare. In una brave presentazione, Mancuso ha riassunto il percorso che ha portato l’Ente a questa riforma e le sue motivazioni. «L’interazione è stata proficua e la condivisione delle leve attivate e delle linee di lavoro è stata piena: i rappresentanti sindacali hanno molto apprezzato il loro coinvolgimento e hanno anzi auspicato che questi incontri possano ripetersi nel tempo», ha concluso Mancuso.
Fonte: Enpav – 11 settembre 2012