Anche se per ora il virus H7N9 dell’influenza aviaria sembra aver fermato la sua corsa, i costi legati a questa nuova epidemia hanno superato per la Cina i 6,5 miliardi di dollari.
Lo ha affermato all’Oms Juan Lubroth, esperto della Fao, citando uno studio del ministero dell’Agricoltura cinese. Il conto dei casi e’ fermo a 130 dallo scorso 8 maggio, hanno spiegato alcuni esperti riuniti a Ginevra per l’assemblea generale dell’agenzia Onu. ‘L’impatto economico dell’epidemia e’ stato impressionante – ha affermato l’esperto – oltre 6,5 miliardi di dollari sono stati persi a causa del crollo delle vendite, dei prezzi e della fiducia dei consumatori’. Fra le misure adottate per fermare l’epidemia le piu’ efficaci sono state la chiusura di alcuni mercati di animali vivi e l’abbattimento di migliaia di capi, costato al governo 97 milioni solo di sussidi all’industria del pollame.
In Cina immessi sul mercato due reagenti per individuare i contagiati dal virus H7N9
In Cina e’ stato immesso nel mercato un prodotto con due reagenti che possono essere utilizzati in un ambiente chiuso per determinare la presenza del virus dell’influenza aviaria H7N9 nell’uomo. Il comunicato corrispondente è stato dato oggi dall’organo di controllo dei farmaci e degli alimenti della Cina.
Secondo gli ultimi dati, il numero di persone infette con il virus dell’influenza aviaria H7N9 in Cina è pari a centrotrenta persone, trentasei delle quali sono morte
23 maggio 2013