Chi è contento e chi no. Ma le unioni civili stanno per diventare definitivamente legge: manca l’approvazione della Camera dei deputati, dopo il via libera del Senato ieri. In Europa eravamo “maglia nera”, adesso abbiamo fatto un passo nel riconoscimento dei diritti. L’ultima volta che il Parlamento aveva discusso della questione era stato nel 2007 con i Dico, le norme per i diritti e doveri dei conviventi, finite in un pantano di veti incrociati. Ecco cosa c’è ora da sapere.
A CHI SERVE QUESTA LEGGE?
La legge Cirinnà, che porta il nome della senatrice dem che ne è stata la prima firmataria, regolamenta le unioni civili tra persone omosessuali ma disciplina anche le convivenze eterosessuali. È divisa infatti in due capitoli.
COME SI COSTITUISCE L’UNIONE CIVILE?
Davanti all’ufficiale di stato civile in Comune e alla presenza di due testimone, due persone maggiorenni dello stesso sesso possono costituire l’unione civile.
COME SI SIGLA IL PATTO PER I CONVIVENTI ETERO?
La convivenza viene formalizzata da un uomo e una donna adulti davanti al notaio e prevede diritti e doveri.
CI SONO QUINDI LE NOZZE GAY IN ITALIA?
No. Il testo Cirinnà sta anzi attento ad evitare i “simil matrimoni”. Anche il Quirinale ha insistito perché non si venissero a creare sovrapposizioni. L’articolo 29 della nostra Costituzione definisce la famiglia come “società naturale fondata sul matrimonio”. Qui, per le unioni civili, il riferimento è invece all’articolo 2 della Carta, in cui si parla dei diritti dell’uomo sia come singolo che “in formazioni sociali specifiche”. Nella legge sulle unioni civili è stato inserito adesso anche un riferimento all’articolo 3 della Costituzione per ricordare la pari dignità e l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
QUALI SONO I DIRITTI DELLE COPPIE OMOSESSUALI?
Dall’unione civile deriva l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. E i due “concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare”.
SI PUÒ PRENDERE IL COGNOME DEL PARTNER?
Sì, i due possono scegliere un cognome comune dichiarandolo all’ufficiale di stato civile, ma decade se l’unione si rompe. È stato un punto di compromesso raggiunto con l’Ncd di Alfano che voleva eliminare del tutto la possibilità del cognome comune per le coppie omosessuali.
EREDITÀ E REVERSIBILITÀ, COME FUNZIONA?
I gay legati da un’unione civile hanno diritto a eredità e anche alla reversibilità della pensione.
I GAY HANNO L’OBBLIGO DI FEDELTÀ COME NEL MATRIMONIO?
No. Il riferimento all’obbligo di fedeltà previsto dal codice civile per il matrimonio è stato cancellato provocando molte polemiche.
POSSONO ADOTTARE?
No. Le coppie omosessuali non possono adottare. La stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner, è stata cancellata. È stato soppresso l’articolo 5 che la prevedeva. Però è stata conservata nella legge Cirinnà una formulazione che non lega le mani ai giudici. Più di una sentenza infatti ha riconosciuto fino ad oggi in Italia l’adottabilità. Saranno ancora i giudici a decidere, dovendo però pronunciarsi ora sulla richiesta di una coppia stabile, legata da un’unione civile. Nella legge è scritto: “Resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti”.
COME CI SI SEPARA?
L’unione civile, quindi tra due persone omosessuali, si scioglie quando “le parti hanno manifestato anche disgiuntamente la volontà di scioglimento davanti all’ufficiale di stato civile” Ci vogliono però tre mesi prima che sia accolta.
E PER LE COPPIE DI FATTO ETERO QUALI DOVERI CI SONO?
La legge Cirinnà ha stabilito l’obbligo degli alimenti dopo la rottura della coppia di fatto, ovvero la convivenza tra etero. Ma nell’ultima versione del testo è stato soppresso il riferimento all’obbligo di mantenimento. Se ne ha semplicemente la facoltà. È una differenza rispetto al matrimonio, istituto nel quale la coppia di fatto non ha voluto vincolarsi.
E QUALI DIRITTI?
Non è prevista né eredità, né reversibilità della pensione che si ha invece con il matrimonio
COME SONO REGOLATI I RAPPORTI PATRIMONIALI NELLE COPPIE DI FATTO?
I conviventi etero possono disciplinare i rapporti patrimoniali relativi alla loro vita comune «con la sottoscrizione di un contratto di convivenza»
QUANDO UNA COPPIA DI FATTO SI ROMPE COSA SUCCEDE?
I conviventi vanno dal notaio al quale manifestano la volontà di sciogliere la coppia di fatto e dichiarano la fine della convivenza.
QUANTO COSTA QUESTA LEGGE?
Sono costi certificati dalla Ragioneria dello Stato. E sono stati conteggiati in 3,7 milioni di euro per il 2016. Mentre le spese previste per il 2017 sono di 6,7 milioni di euro; 8 milioni di euro per l’anno 2018 e 9,8 milioni per il 2019. Quindi l’esborso sale a 11,7 milioni di euro per il 2020; 13,7 milioni per il 2021. Via via fino ad arrivare a una previsione di 22,7 milioni di euro annui a decorrere dal 2025 Copertura indicata. Anche su questo punto è stato braccio di ferro fino alla fine. Gli ultrà cattolici, gli alfaniani, i leghisti e Forza Italia hanno cercato fino alla fine di contestare il diritto alla reversibilità della pensione da cui derivano i costi
Repubblica – 26 febbraio 2016