Si conclude oggi il convegno nazionale “Verso Expo 2015 One Medicine – One Health – Food For All”, la due giorni organizzata a Bergamo sulle sfide “epocali” che il sistema alimentare mondiale dovrà affrontare nei prossimi anni: dalla sostenibilità della produzione alimentare alla lotta agli sprechi, dal ruolo dei veterinari di sanità pubblica nella sicurezza alimentare, al problema dell’antibioticoresistenza. Parole importanti quelle che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha inviato al convegno: “Il problema della disponibilità di alimenti proporzionati alla popolazione mondiale crescente, sicuri e di qualità è una delle più gravose sfide di questo secolo. Il ruolo dei medici veterinari, in tutte le loro occupazioni e specializzazioni, rappresenta un elemento di forza per l’intera umanità”.
“Per il nostro Paese – ha continuato il ministro – è anche un esempio positivo di prevenzione primarie efficace cui corrisponde un comparto agro zootecnico alimentare di eccellenza capace di competere su tutti i mercati del mondo”.
«La veterinaria ha un ruolo centrale non solo per la salute animale ma anche per quella umana, attraverso le sue attività di profilassi, sorveglianza epidemiologica, controllo e vigilanza» spiega Aldo Grasselli, Presidente dalla Simevep illustrando i temi affrontati dal Convegno in corso a Bergamo. «Come anello fondamentale della Sanità Pubblica» ha proseguito Grasselli, «l’area della medicina veterinaria va tutelata e potenziata, con risorse e strumenti che consentano di svolgere al meglio una funzione sanitaria socialmente ed economicamente molto rilevante, anche attraverso l’introduzione di moderni meccanismi premiali della professionalità e del merito». «In questo scenario la sicurezza alimentare diviene un elemento chiave dei sistemi di produzione alimentare ed è al centro dell’attenzione crescente dei consumatori, industria ed istituzioni» spiega Mara Azzi, Direttore Generale dell’Asl di Bergamo «I Servizi Veterinari anche in considerazione della prevalente origine animale delle infezioni alimentari, hanno un ruolo chiave nella tutela delle produzioni alimentari sicure e di elevata qualità organolettica e nel controllo delle filiere zootecniche. Le preoccupazioni dei consumatori per i nuovi rischi sanitari legati agli alimenti, in particolare i rischi chimici (residui di pesticidi ed antibiotici) richiedono un ulteriore salto di qualità nelle attività di controllo e prevenzione che i Servizi Veterinari Pubblici sono tenuti a garantire». “I rapidi cambiamenti del mondo” ha affermato il Sottosegretario alla Salute con delega alla sanità pubblica veterinaria, Paolo Fadda in un messaggio inviato al Convegno “impongono di adattare le professionalità alle nuove esigenze dei tempi e anche la professione veterinaria dovrà sapere soddisfare le mutate necessità nel coniugare e tutelare la salute e il benessere animale con la salute e il benessere delle persone. Questo compito, obbligando a lavorare in un campo multidisciplinare, allena i professionisti ad essere flessibili e poliedrici e li rendi attenti perché responsabili di importanti aspetti della vita dei cittadini. Il sistema italiano, con i Servizi Veterinari e la loro professionalità,” conclude Fadda “è capace di assicurare un impianto efficace ossrvato con interesse e apprezzamento anche dal resto del mondo. Questa concezione, infatti, è in grado di garantire e supportare il sistema agrozootecnico-alimentare in tutte le sue declinazioni”. L’evento Verso Expo 2015 One Medicine – One Health – Food For All, spiegano gli organizzatori, è un’occasione per manifestare in concreto competenze, spirito innovativo, fronti di ricerca, idee per uno sviluppo sano e compatibile con la conservazione dell’ecosistema.
Lotta agli sprechi alimentari e sostenibilità
Secondo il rapporto “State of Food Insecurity in the World 2013”, pubblicato dalla Fao, nel periodo 2011-2013 sono state afflitte da fame cronica (la carenza di cibo tale da non poter vivere una vita attiva) 842 milioni di persone. Lo spreco alimentare è un tema, o meglio un’emergenza, alla quale da alcuni anni le maggior organizzazioni internazionali (FAO, Commissione europea) dedicano particolare attenzione. Ogni anno nel mondo si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora perfettamente commestibile (elaborazione BCFN da FAO 2011), un terzo di quanto prodotto e 4 volte la quantità necessaria per sfamare circa un miliardo di persone nel mondo a rischio di denutrizione. Anche in Europa i dati sono preoccupanti: circa 79 milioni di persone oggi vivono al di sotto della soglia di povertà e quando viene buttato spesso cibo perfettamente sano, la riduzione spreco alimentare è una tappa della lotta contro la fame coerentemente con gli obiettivi di sviluppo nel millennio. In Europa (EU 27), si producono circa 89 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari (179 kg procapite). In Italia 76 kg/procapite di cibo commestibile viene buttato ogni anno. Entro il 2020 il totale dei rifiuti alimentari aumenterà fino a circa 126 milioni di tonnellate (ovvero del 40%). Smettere di sprecare vorrebbe dire smettere di inquinare, se è vero che per produrre un kg di cibo si immettono nell’atmosfera 4,5 kg di anidride carbonica in media e che in Europa, con 89 milioni di tonnellate di cibo sprecate si producono 170 milioni di tonnellate di CO 2 equivalente. Solo in Italia gli sprechi agroalimentari dal campo alla tavola emettono circa 4 milioni di tonnellate di CO 2.
World Food
Il “world food” è l’espressione con la quale si identifica la provenienza del cibo dalle diverse parti del mondo con tutti i problemi connessi sotto il profilo dei controlli e della sicurezza della filiera alimentare. Ogni giorno nel territorio nazionale i consumatori acquistano e consumano prodotti alimentari fabbricati in un Paese della Comunità Europea o in un Paese Terzo. Nel terzo millennio occorre più che mai ragionare su dimensioni di mercato globali e pertanto qualsiasi prodotto alimentare, che dichiari di rispettare le regole internazionali di sicurezza, può essere posto in vendita nel nostro Paese.
Una proposta illustrata in un workshop dedicato a quest’ argomento è quella di dare origine ad una Area Tematica all’interno della S.I.Me.Ve.P., specifica per il settore alimenti cosiddetti “etnici” (prodotti normalmente non presenti nel settore commerciale di un determinata zona), che riunisca le singole esperienze e modalità operative di controllo nella costituzione di un gruppo di lavoro (Rete operativa nazionale) che preservi i nostri consumatori da rischi per la salute e frodi commerciali. Tale organismo si dovrebbe fare portavoce delle problematiche del settore della commercializzazione e somministrazione dei prodotti alimentari provenienti da tutto il mondo, compresi i “novel food”, ovvero di quegli alimenti per i quali è stato usato un processo produttivo diverso da quello convenzionale, oppure sono state effettuate modificazioni genetiche; e diventare promotore di linee guida, nuovi approcci ispettivi ed indirizzi nazionali (con interessamento della Unione Europea) di sicurezza alimentare. La Sanità Pubblica Veterinaria ha sempre avuto un ruolo chiave nella promozione di produzioni alimentari salubri e di elevata qualità nutrizionale ed organolettica e nel controllo delle filiere agro-zootecniche.
Antibioticoresistenza
Tra le problematiche che in campo veterinario destano maggior preoccupazione c’è il fenomeno dell’antibioticoresistenza. A partire dall’introduzione della penicillina nei primi decenni del secolo scorso, i medicinali antimicrobici, tra i quali gli antibiotici, hanno rivestito un ruolo essenziale nel trattamento di varie malattie nell’uomo e negli animali. Gli antibiotici sono farmaci preziosi, vanno usati correttamente e con equilibrio, oggi tuttavia l’efficacia dell’azione di questi farmaci è gravemente minacciata dal sempre più frequente problema dell’antibioticoresistenza, ovvero dalla capacità dei microorganismi di resistere all’azione degli antimicrobici. Si tratta di un problema di dimensioni mondiali che vede impegnati in prima linea i veterinari della sanità pubblica.
Ogni anno, in Europa alcune migliaia di persone muoiono per l’impossibilità di avere antibiotici efficaci contro una loro infezione. Oltre a questi decessi evitabili, il fenomeno comporta un costo aggiuntivo di spese sanitarie e perdite di produttività per almeno 1,5 miliardi di euro. Negli Stati Uniti, almeno 2 milioni di persone si infettano con batteri che sono resistenti agli antibiotici e almeno 23.000 persone muoiono ogni anno come risultato diretto di queste infezioni. Molte persone muoiono da complicazioni di patologie su cui si instaura una infezione resistente agli antibiotici. Usare gli antibiotici in maniera responsabile significa tutelare la salute di tutti poiché il loro cattivo utilizzo rischia di rendere più forti i batteri, aumentare la diffusione delle infezioni e diminuire le armi per combatterle. La necessità di uno sforzo congiunto in questo campo e coordinato a livello mondiale che abbracci il campo umano e veterinario, secondo un approccio olistico di One Health – One Medicine – One World, viene confermato dai dati che emergono dai vari tavoli tecnici operanti a livello mondiale su tale emergenza considerata una minaccia del terzo millennio. La Commissione Europea, già dal 2011, ha implementato un piano quinquennale di controllo sull’antibioticoresistenza, sostenendo fermamente che l’uso responsabile degli antimicrobici in medicina umana ed in medicina veterinaria deve essere una parte importante della strategia di conservazione dell’efficacia degli antimicrobici, integrando la politica legislativa finalizzata a mantenere l’efficacia degli antibiotici sia in salute umana che animale. La scelta fatta dall’Italia di collocare il sistema dei controlli veterinari e quindi di tutti quegli atti di prevenzione che vanno dalla sanità animale all’igiene degli alimenti passando dalla sicurezza alimentare, nell’ambito sanitario e quindi del Ministero della Salute e del Servizio Sanitario Nazionale, in ragione del prevalente interesse della salute pubblica, è il primo segnale di una politica sanitaria attenta ed indipendente che deve essere mantenuta nel nostro Paese.
EXPO 2015 avrà per tema “Nutrire il Pianeta Energie per la Vita”, ASL di Bergamo e SIMeVeP hanno deciso di assumersi l’impegno di rappresentare la professionalità dei Medici Veterinari di sanità pubblica e delle professionalità con le quali essi interagiscono per rappresentare al meglio l’immagine del Paese reale, del Ssn, dei Servizi Veterinari e della professionalità che questi servizi offrono ed assicurano al sistema agro-zootecnico-alimentare in tutte le sue articolazioni territoriali di fronte al resto del mondo.
Fonte: Simevep – 29 novembre 2013