L’inchiesta. La Procura continua ad indagare sulle consulenze del figlio di Acerbo: si passano al setaccio gli incarichi dell sue 8 società. Un vertice per mettere a fuoco i problemi più urgenti di Expo, e magari riuscire già a prendere qualche decisione.
Tra cui quella più attesa: un possibile commissariamento da parte dell’Autorità anticorruzione dell’azienda Maltauro per quanto riguarda l’appalto delle “vie d’acqua”, finito nel mirino della procura di Milano per corruzione e turbativa d’asta. Per l’azienda vicentina sarebbe il secondo commissariamento, dopo quello già in atto per la commessa delle “architetture di servizio”.
Domani si riuniranno alle 15, nella sede di Expo di via Rovello a Milano, il commissario unico Giuseppe Sala, il suo subcommissario Gianni Confalonieri, il presidente dell’Anac Giuseppe Cantone, il commissario del Padiglione Italia Diana Bracco, il ministro all’Agricoltura Maurizio Martina, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
All’ordine del giorno i fatti di cronaca più spinosi: la custodia cautelare nei confronti dell’ex subcommissario Antonio Acerbo, che aveva anche la responsabilità del procedimento (Rup) del Padiglione Italia. Il manager è accusato dalla procura di turbativa d’asta e corruzione per l’appalto sulle “vie d’acqua”, durante il quale, secondo gli inquirenti, avrebbe favorito illecitamente, in qualità di presidente della commissione aggiudicatrice, l’Ati guidata dalla Maltauro, in cambio di consulenze per il figlio.
Oltre ad Acerbo, sono finiti ai domiciliari il consulente dell’azienda Giandomenico Maltauro (cugino dell’ex responsabile Enrico, indagato già per l’appalto delle “architetture di servizio”, oltre che in questo secondo dossier) e Andrea Castellotti, direttore commerciale dell’azienda Tagliabue (associata all’Ati della Maltauro) e successivamente Facility manager del Padiglione Italia.
Dopo una prima fase di indagini, ora c’è l’atto di un gip, che ha deciso con un’ordinanza tre custodie cautelari. Questo significa un possibile intervento dell’Anac, che agisce non dopo l’apertura di un fascicolo ma dopo la decisione di un giudice terzo.
Oggi dovrà essere presa anche la decisione di sostituire il Rup del Padiglione Italia. Dovrebbe arrivare un uomo proveniente dall’assessorato ai Lavori pubblici del Comune di Milano. La scelta dovrebbe essere formalizzata in questi giorni. La figura del Rup è fondamentale per portare avanti i lavori, già in ritardo. Sempre nel sito italiano, dovrà essere definito il cronoprogramma per l’apertura dei bandi relativi all’Albero della vita, la scultura simbolo del paese che verrà realizzata da un gruppo di aziende bresciane ma che metterà a gara la parte illuminotecnica.
Intanto la procura continua ad indagare sulle consulenze del figlio di Acerbo: si passano al setaccio gli incarichi ottenuti da tutte le sue 8 società, non solo l’Ace, la diretta interessata dal contratto con la Maltauro. Sotto la lente ci sarebbero anche gli affidamenti dati negli anni in cui Antonio Acerbo era manager dei Lavori pubblici e poi direttore generale del Comune di Milano, durante la giunta Moratti.
Intanto per Acerbo, Castellotti e Giandomenico Maltauro l’interrogatorio di garanzia del gip è stato fissato per lunedì.
Il Sole 24 Ore – 16 ottobre 2014