Palladio, Vivaldi e Tiepolo tanto per iniziare. E uno slogan di quelli semplici che anche tradotto in 25 lingue diverse (quelle del nuovo portale di Expoveneto.it) fa il suo effetto. Perché il Veneto dell’Expo 2015 «è un mondo novo» dove si gusta «il sapore antico dell’innovazione». E anche se qualcuno potrà dire che si tratta di tutte cose già viste e sentite a queste latitudini, non è certo così in Brasile, in Russia, in Giappone o in Cina, in quei Paesi emergenti dove il soldo gira (a differenza che da noi) e dove c’è fame di made in Italy e soprattutto di made in Veneto.
L’Expo di Milano che è dedicata alle meraviglie del cibo e all’importanza dell’acqua (il nome dice tutto: «Nutrire il pianeta, energia per la vita») è infatti una gigantesca vetrina giusto a due passi dal Veneto e per questo tutti i produttori vogliono approfittare dell’occasione. Allora ecco che il portale internet voluto dal patron di Umana Luigi Brugnaro che è anche il presidente del comitato Expoveneto ha raccolto in meno di due mesi già più di settecento adesioni. Le imprese che puntano sull’export si sono inventate iniziative, tour informativi, eventi e convegni a porte aperte per solleticare l’interesse delle oltre 250 delegazioni che a partire da maggio fino a novembre arriveranno a Milano per capire che cosa importare nei loro Paesi. «Nei sei mesi dell’Expo ci saranno molti attori protagonisti e molte comparse – ha detto il governatore Luca Zaia -. E il Veneto si candida a essere protagonista, sia per la contiguità territoriale con la Lombardia, sia perché sappiamo con obiettività che l’Expo si tradurrà in circa venti milioni di presenze, tutte qualificate, che effettueranno una visita programmata in Italia». E la Regione ci crede a tal punto da aver investito nel progetto cinque milioni e mezzo di euro di cui due e mezzo si tradurranno in infrastrutture permanenti che dovranno durare anche negli anni a venire come «gli interventi sui siti museali e i 600 chilometri di pista ciclabile che possono fare invidia al Camino di Santiago». E se l’epicentro degli eventi regionali sarà villa Contarini nella padovana Piazzola sul Brenta («la nostra Versailles», dice Zaia), le vere porte di accesso per i visitatori saranno Venezia e Verona con i grandi eventi sull’acqua e quelli sul vino (Verona, grazie al Vinitaly, avrà anche una rappresentanza permanente a Milano nel padiglione dedicato all’olio e al vino). Ma non finisce qui. Nella settimana di permanenza al Padiglione Italia a Milano, quella che va dal 2 all’8 ottobre 2015, il Veneto (che ha ottenuto in conferenza Stato Regioni che tutte le Regioni abbiano lo stesso limite di budget di cinque milioni «per evitare che alcuni facciano bella figura con i soldi del Veneto») metterà in scena i suoi 350 prodotti tipici e le sue 160 mila aziende agricole «che testimoniano la nostra grande laboriosità, la nostra voglia di fare e il nostro impeto nell’affrontare una crisi a cui non siamo rassegnati», continua Zaia convinto che il Veneto sarà in grado di intercettare una buona parte delle venti milioni di presenze previste. Il problema, paradossalmente, è il fatto che il Veneto ha molto da offrire e il rischio è quello della confusione e delle sovrapposizioni. «Per questo ci organizzeremo in maniera intelligente e offriremo filoni di visita unici, come l’agroalimentare, il design, il circuito dei vini e le ville venete. Il Veneto turistico, fuori da Venezia, è tutto da scoprire» conclude il governatore a cui fa eco Brugnaro che ha il merito di aver trasformato il sito internet dell’evento (www.expoveneto.it) in una sorta di agenzia che mette in relazione le camere di commercio, le associazioni di categoria e i sindacati e che ha la possibilità di diventare permanente. «Vogliamo che la piattaforma che abbiamo costituito con tutte le associazioni di categoria e i sindacati si trasformi in una grande agenzia per lo sviluppo, una volta che Milano smonterà i suoi capannoni, facendo sì che l’Expo non sia un punto di arrivo, ma un punto di partenza per le nostre aziende». Dalla fine di ottobre, da quando il portale di Expoveneto è stato lanciato dal comitato di promozione, sono cominciati anche i roadshow per presentare le opportunità rappresentate dall’Expo 2015. Per domani è previsto un appuntamento a Padova (a partire dalle ore 10 al centro conferenze della Camera di Commercio). A Venezia invece è attivo il comitato Venice To Expo 2015 che venerdì taglierà il nastro di Aquae, il nuovo padiglione espositivo polifunzionale costruito nell’area del Vega2 ai piedi del ponte della Libertà sulla terraferma veneziana. Accanto a Aquae 2015, che sarà uno dei pochi eventi italiani collaterali all’Expo, sempre venerdì verrà presentato da Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Venezia, il masterplan degli eventi in centro storico e sul resto del territorio provinciale. «Spiegheremo ai visitatori dell’Expo che Venezia non è soltanto San Marco – ha concluso Zoppas – ma che c’è tutto un territorio di eccellenze da esplorare». Dalle aziende modello alle ville venete, dal prosecco ai musei. Insomma un «mondo novo».
Alessio Antonini – Il Corriere del Veneto – 17 dicembre 2014