Tra le 36 aziende del padiglione italiano a Shanghai. In cinque anni, consumi su del 10% annuo Nel 2012 l´export italiano è cresciuto del 24,7%I
L´Italia è stato il Paese con più espositori tra quelli presenti al Food Hospitality China, fiera dell´alimentare a Shanghai dal 14 al 16 novembre. Il padiglione italiano ha ospitato 36 aziende, due delle quali veronesi, del lattiero-caseario: Agriform e Trentin. Per l´ufficio Ice di Shanghai diretto da Maurizio Forte, nessun altro paese ha prospettive di crescita sul lungo periodo brillanti come in Cina. Il consumo annuo pro-capite di latte non supera 2.3 chili, 2,7% di quello Usa e 6,4% di quello giapponese. Il consumo di latticini in Cina ha segnato un +10% medio negli ultimi cinque anni. Per l´Istituto nazionale cinese di statistica tra 2015 e 2020 il consumo pro-capite di latticini potrebbe raggiungere 18 e 42 chili, valore prossimo a quello giapponese, con una domanda quattro volte l´attuale. Nel 2012 il valore dell´import dall´Italia era 4,19 milioni di dollari +24,7% sul pari periodo 2011. L´Italia è quinta dopo Nuova Zelanda, Usa, Australia e Francia. Alessandro Zevio, responsabile marketing di Agriform di Sommacampagna, afferma che il mercato è in esplosione e non basta più il loro importatore di Hong Kong: «Ci servono distributori direttamente in Cina. Puntiamo a Pechino e Shanghai».
«I formaggi sono un alimento ancora marginale», ricorda Sun Wen Gieng, export manager della Trentin di Cerea, «I cinesi conoscono mascarpone e mozzarella. Sta a noi promuovere il formaggio duro e quello semi-duro. Da soli non ce la facciamo. Serve l´aiuto delle associazioni: più aziende ci sono, più riusciamo a far gruppo per educare il mercato». Su questo aspetto punta il Consorzio Formaggio Parmigiano-Reggiano. «Cercheremo di sensibilizzare opinion leader, ristoratori i giornalisti», dice Simone Ficarelli, responsabile attività internazionali del Consorzio.
L’Arena – 5 dicembre 2012