«La formazione continua è uno strumento fondamentale non solo per la qualificazione professionale degli operatori sanitari, ma anche per la crescita del Servizio sanitario nazionale». Così il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, a conclusione dei lavori della II conferenza nazionale sulla formazione continua che si è svolta a Villa Erba di Cernobbio. «Per far funzionare al meglio la sanità – ha aggiunto Fazio – occorre anche aggiornare costantemente il personale sugli obiettivi della sanità pubblica. Dobbiamo lavorare per migliorare l’efficienza del sistema e arrivare a rendere omogenee le metodologie di Ecm delle varie Regioni». Anche il SIVeMP è intervenuto a Cenobbio e ha evidenziato come, tra i vari punti di forza, esistano alcuni aspetti di criticità del sistema Ecm.
La nota SIVeMP
In conclusione dei lavori della seconda Conferenza nazionale sulla formazione continua in medicina che si è tenuta a Cernobbio (Co) dal 18 al 20 ottobre, il SIVeMP è intervenuto, insieme ad altri sindacati, per evidenziare, fra i vari punti di forza, alcune criticità del sistema Ecm.
Il primo punto preoccupante, a seguito di un’indagine commissionata alla SIMeVeP, risulta essere la grande disomogeneità dell’offerta formativa fra le varie regioni. E’ stato infatti ribadito che la prevenzione non ha confini regionali e che il non aggiornamento di alcune componenti territoriali della professione potrebbe avere ricadute nazionali.
Inoltre i dirigenti veterinari temono di incorrere in futuro in penalizzazioni a causa della carenza di offerta formativa da parte delle Asl, che, come stabilito dalla legge e dal Ccnl, dovrebbero invece garantire l’aggiornamento professionale obbligatorio ai propri dipendenti. Per questo motivo e in ragione di un definanziamento del 50% alla formazione previsto dall’ultima manovra finanziaria di luglio, il SIVeMP ha proposto di riportate a 30 crediti il debito formativo annuo, invece dei 50 attuali, obiettivo attualmente irrangiugibile sia in termini di offerta di adeguata qualità sia per l’onere estracontrattuale che andrebbe a gravare sui singoli sanitari.
Il Presidente Fnomceo, Amedeo Bianco, ha raccolto le osservazioni del SIVeMP e ha proposto di predisporre un documento per chiedere al Governo di inserire nel Patto Salute un apposito capitolo di spesa da destinare esclusivamente alla formazione degli operatori sanitari.