Breaking news

Sei in:

Feltre. Usl 2 commissariata, c’è il ricorso al Tar. Per i proponenti il ruolo di centro regionale dell’ospedale e la piastra chirurgica richiedono un direttore generale a tempo pieno

Lo hanno considerato per mesi, i cittadini fra privati e con carica pubblica, da Feltre ai comuni dell’Usl. Adesso con tre firmatari, fra cui Andrea Bona del Bard, con un supporto legale robusto e collegiale a livello di studio e consulenza, il ricorso contro il commissariamento dell’Usl di Feltre è stato presentato al Tar. Entro i limiti di 90 giorni dal provvedimento sul riordino delle Usl che ne prevede una ogni provincia.

Ed è proprio questa la motivazione che sottende il ricorso: con una partita importante in corso quale il completamento della piastra chirurgica e il riconoscimento del Santa Maria del Prato come centro di riferimento regionale per la chirurgia oncologica della malattie gastrointestinali, di un commissario a tempo determinato, un anno e per di più a scavalco con Belluno dove lo stesso commissario di Feltre è anche direttore generale della futura Dolomiti, si fa poco o nulla.

È questa in sintesi la premessa del ricorso, studiato a tavolino da sindaci, amministratori e da un comitato pro-ospedale che prospetta uno scenario nefasto per il Santa Maria del Prato privato di dirigenza autonoma, ma anche da tanti cittadini intesi a prevenire gli effetti collaterali della legge 23. Ma l’occasione del ricorso presentato a Venezia, offre il fianco anche ad altre considerazioni. «La legge di riordino delle Usl venete, voluta dal governatore Zaia, dimostra la sua scarsa lungimiranza. Il vicino Friuli Venezia Giulia, ad esempio, la cui conformazione orografica è simile a quella del nostro territorio, ha considerato in maniera elastica e in sintonia con i bisogni di salute dei cittadini, il mantenimento di nove aziende sanitarie a fronte di sette province. Il nostro è un territorio montano ed eterogeneo. Basti pensare che siamo riferimento per il Primiero e per altre aree extraprovinciali. Non concedere una deroga e rimanere ancorati alla fissità di un principio, a nostro avviso è una scivolata della giunta regionale».

Il comitato pro-ospedale, presieduto da Gianmario Dal Molin, sostiene la causa che presuppone anche un costo, per adire le vie del tribunale amministrativo regionale, vicino ai diecimila euro. E se lo stesso comitato può farsi garante rispetto all’anticipazione della somma richiesta, entrano giocoforza in campo la consapevolezza dei feltrini, in difesa del proprio ospedale, magari con la soluzione di un’offerta su conto corrente. Le tante associazioni che si sono sempre dichiarate in prima linea per la causa dell’Usl di Feltre, gli alpini davanti a tutti, potranno essere coinvolte nella promozione capillare al problema della perdita di autonomia dell’Usl e delle conseguenze a medio termine su ospedale e territorio.

Laura Milano – IL Corriere delle Alpi – 7 aprile 2016 

site created by electrisheeps.com - web design & web marketing

Back to Top

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.