Dopo l’anatra all’arancia e il tacchino alle castagne arriva pure il pollo alla flumequina. Peccato che non si tratti di una ricetta esotica, ma di una contaminazione da farmaci riscontrata nell’organismo di un pollo dagli ispettori dell’azienda sanitaria locale.
Il controllo è avvenuto nel corso dell’anno passato all’interno di un’azienda del monselicense ed ha interessato alcuni animali scelti a caso in una batteria di migliaia di esemplari. Dagli esami è emersa una concentrazione eccessiva di flumequina, un farmaco chemioterapico con proprietà antibatteriche usato anche negli allevamenti aviari. Usato e consentito, ma in quantità ben definite. I riscontri dell’Ulss17 sono approdati sul tavolo del sindaco di Monselice, Francesco Lunghi, e per la l’azienda è subito scattata una multa. Il Municipio ha fatto pervenire al titolare dell’allevamento, verso la fine di ottobre, una sanzione da 10 mila 300 euro, per la violazione della normativa in materia. Ma il privato ha trascinato il Municipio davanti al giudice. La giunta cittadina ha quindi dovuto dare mandato agli uffici di trovare un legale per tutelare la propria posizione. Se ne parlerà nel tribunale di Este, in data ancora da decidere. «La flumequina è stata trovata – sottolinea Lunghi – durante un controllo random in un numero esiguo di polli all’interno di una grande partita, per vedere se nelle carni ci sono farmaci. In questo caso il farmaco c’era, poi le cosce di pollo ce le mangiamo tutti».
Il Gazzettino di Padova – 4 febbraio 2011