«Zaia: condivido ogni parola del cardinal Bagnasco». Un titolo inaspettato dopo giorni di tensione fra Carroccio e Chiesa, quello del comunicato diramato ieri dalla Regione a proposito dell’emergenza migranti, se non fosse che il governatore del Veneto concordava col presidente della Cei sul fronte internazionale («Onu e Ue assenti ingiustificate di fronte a morti e brutalità»).
Sulle questioni interne, invece, permane la distanza: a sera avevano superato quota 1.750 i «mi piace» all’articolo di Libero , pubblicato sul profilo del leghista senza per la verità alcun suo commento, che dava polemicamente conto dello stanziamento di risorse tratte dall’8 per mille a favore delle aree dello Jonio Cosentino colpite da un violento nubifragio fra l’11 e il 12 agosto, ma non dei centri della Riviera del Brenta prostrati dal tremendo tornado dell’8 luglio.
L’annuncio della Conferenza episcopale italiana ha sorpreso anche alcuni parroci delle comunità veneziane devastate dalla calamità. «La possibilità di accedere ai fondi dell’8 per mille ci era stata accennata come prospettiva futura – dice da Dolo don Alessandro Minarello – non come di una decisione immediata come nel caso della Calabria. Non c’è dubbio che sarebbe positivo anche per noi uno stanziamento da parte della Cei». Aggiunge da Sambruson don Amelio Brusegan: «Quei denari farebbero comodo alla nostra gente, anche per un criterio di equanimità tra lì e qui, visto che l’avvenimento non è stato una semplice tromba d’aria. Non ci resta che restare in attesa di notizie positive». Finora però non ne sono arrivate, in tal senso. «Tutto quello che abbiamo ricevuto, l’abbiamo avuto tramite la Caritas», precisa da Mira don Gino Cicutto. Più fiducioso è don Davide Zaffin, parroco di Cazzago di Pianiga, che giusto ieri ha aggiornato la raccolta locale delle donazioni, arrivate a quota 30 mila euro: «Ci sarà sicuramente un intervento della Cei, probabilmente a fine anno. D’altra parte dobbiamo tenere presente che le sue risorse non sono dedicate alle emergenze, a cui pensa la Caritas. Se in Calabria sono stati usati i soldi dell’8 per mille, come peraltro era successo anche a Carpi dopo il terremoto, è perché le loro Caritas non avevano le disponibilità delle nostre. Ecco perché penso che la sparata politica di Zaia, come quelle di Salvini, vadano lette nel contesto del rapporto fra Lega e Cei di questi giorni. Se invece restiamo ai dati oggettivi, la realtà va letta diversamente».
A raccontarla è il rendiconto dell’8 per mille alla Chiesa cattolica elaborato dalla Conferenza episcopale italiana. Nel 2014 alle nove diocesi venete sono stati assegnati complessivamente 51.300.941,17 euro, dedicati a tre filoni: esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana, sostentamento dei sacerdoti, interventi caritativi in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. La stessa Cei puntualizza che la carità viene sostenuta anche con le quote «riservate alla presidenza», oltre che con quelle ripartite annualmente. Bisognerà dunque vedere se verrà decisa un’erogazione straordinaria pure per la Riviera. Nel dubbio gli «amici» di Facebook di Zaia inneggiano già allo «sciopero fiscale dell’8 per mille».
Angela Pederiva – Il Corriere del Veneto – 18 agosto 2015