Il governo è orientato a abbassare di qualche punto la tassazione sui fondi pensione (che era stata alzata dall’11,5 al 20%), forse al 17%. Modifiche in arrivo anche sui nuovi regimi minimi delle Partite Iva: in entrambi i casi, però, l’esecutivo deve fare una valutazione tecnica e politica trovando la copertura finanziaria ai provvedimenti. I temi sono al centro dei lavori della Commissione Bilancio del Senato che oggi pomeriggio riprende per il rush finale l’esame degli emendamenti alla legge di Stabilità dopo la pausa domenicale.
Secondo le previsioni del ministero dell’Economia il provvedimento dovrebbe terminare l’iter e approdare per la votazione nell’aula di Palazzo Madama giovedì. Poi il disegno di legge di Stabilità tornerà alla Camera per l’ultimo via libera prima di Natale.
«Dopo le richieste avanzate sul prelievo nei fondi pensione con gli emendamenti dei senatori – spiega Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia – domani (oggi ndr ) dobbiamo affrontare questo problema e ovviamente cercando di trovare nelle casse dello Stato le risorse disponibili». Ogni punto percentuale per la copertura finanziaria «vale circa 40 milioni – precisa il sottosegretario -. Vedremo gli emendamenti e poi prenderemo una decisione anche se il governo, pur con prudenza, rimane orientato a abbassare la soglia del 20%».
Un ragionamento analogo per l’esecutivo nell’esame degli emendamenti sui nuovi minimi per le Partite Iva: «Ci sono dei punti critici – ammette Baretta – ma vedremo se il regime forfettario del 15% è possibile modificarlo con i fondi disponibili». Era stato lo stesso sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, a ammettere alcuni difetti nel provvedimento presentato dal governo per stabilire le norme sulla tassazione agevolata di lavoratori autonomi, professionisti e micro imprese. La vecchia legge fissava il tetto di reddito per tutti a 30 mila euro, mentre la nuova stabilisce dai 15 mila euro per i professionisti ai 40 mila per i commercianti all’ingrosso e al dettaglio. In questo modo, però, molti rimarrebbero fuori dal regime forfettario rischiando una stangata e ci sarebbero poche tutele per giovani e start-up.
Parlando della proroga decisa dall’esecutivo con un altro emendamento che ha bloccato i temuti aumenti di Imu e Tasi nel 2015, Baretta osserva che «i Comuni hanno legittimamente reagito reclamando il loro spazio fiscale». Lo stesso era avvenuto lo scorso anno, ma il governo Letta era corso in aiuto dei Municipi con uno stanziamento di 620 milioni. «Anche questo nodo va affrontato», commenta Baretta. Tra gli emendamenti del governo, si finanziano con 130 milioni in 4 anni il Piano per l’edilizia sociale e con 30 milioni in 3 anni «i collegamenti di trasporto marittimo veloce nello Stretto di Messina». Spunta anche la norma per sbloccare «l’effettiva realizzazione dei progetti per la coltivazione di giacimenti di idrocarburi», come quello di Tempa Rossa per portare il petrolio estratto in Basilicata a Taranto. Presentato poi il «Salva Piemonte»: il governatore, Sergio Chiamparino, sarà commissario straordinario «per il tempestivo pagamento dei debiti pregressi della Regione».
Il Corriere della Sera – 15 dicembre 2014