«Le Casse dei professionisti hanno quasi tutte problemi di sostenibilità. E dovrebbero guardare non solo agli attuali pensionati ma anche a quelli futuri. Nessuno può chiamarsi fuori dal riordino del sistema previdenziale». Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, sferra l’affondo direttamente nella ‘tana del lupo’, ovvero ieri in occasione delle celebrazioni per il centenario del contratto giornalistico. «Il Governo – ha proseguito il ministro – ha il dovere di assicurarsi che le Casse siano amministrate bene, soprattutto per garantire i giovani». Dura la reazione del presidente Inpgi e Adepp Andrea Camporese. Intanto anche i medici di famiglia sono in stato di agitazione
Le parole della Fornero hanno scatenato tensione e nervosismo, tanto da far saltare la prevista conferenza stampa con i cronisti a margine dell’evento. Ma che dimostrano la determinazione del ministro a non modificare il comma 24 dell’articolo 24 del decreto Monti (201/2011) che impone agli enti, entro il 30 giugno 2012, di fare riforme per una sostenibilità, con i soli saldi previdenziali, a 50 anni. In caso contrario, conversione forzata al contributivo e contributo di solidarietà per i pensionati. L’obiettivo, ha spiegato ancora Fornero, è «rendere aderente la pensione all’effettiva storia contributiva di ciascuno e smettere di caricare sul futuro, e sui giovani, il peso di pensioni scollegate da quanto realmente versato».
Durissima la reazione di Andrea Camporese, presidente non solo della Cassa giornalisti ma anche dell’Adepp (l’associazione che riunisce gli enti di previdenza profesionali privati): «È gravissimo affermare pubblicamente che le Casse di previdenza private non sono in grado di garantire quella solvibilità a lungo termine necessaria per pagare le future pensioni, sostenendo che i patrimoni andranno a scemare. Affermazioni che non corrispondono alla verità ma a un progetto ben preciso che per correttezza il ministro dovrebbe rendere pubblico». Il riferimento è alla presunta volontà politica di voler far confluire tutte le Casse in un unico ente gestore, magari lo stesso Inps.
«È inaccettabile ha aggiunto Camporese che il ministro dichiari che non le sia stato possibile accedere ai dati sui bilanci, pubblicati sul sito dell’Inpgi, e irrispettoso rivolgere accuse pesantissime non lasciando alcun diritto di replica».
«Parole gravi quelle del ministro Fornero», ha concordati Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti. Mentre per Franco Siddi, segretario della Fnsi, «l’unico vero privilegio dell’Inpgi è quello di avere i conti a posto».
Ilsole24ore.com – 21 dicembre 2011
Duro scontro tra Fornero e casse previdenziali. Intervento choc del ministro. Inpgi a muso duro
Durissima reazione del presidente Camporese: dichiarazioni false e provocatorie, siamo pronti a rispondere. Malinconico (ex Fieg): l’istituto ha una gestione oculata. Intanto anche i medici di famiglia in stato d’agitazione
Chi si aspettava il classico e un po’ monotono discorso di saluto è rimasto basito. Perché le esternazioni del ministro del Welfare Elsa Fornero, in occasione delle celebrazioni per i 100 anni del contratto giornalistico italiano, hanno finito per trasformare una sobria cerimonia in un aspro scontro. Una volta presa la parola, il ministro ha infatti cominciato a tirare bordate attaccando pesantemente l’Inpgi (l’istituto di previdenza dei giornalisti) accusato di scarsa sostenibilità dei propri conti e quindi di incapacità a garantire l’erogazione delle pensioni nel lungo termine. L’Inpgi «ha problemi di sostenibilità, come quasi tutte le altre casse professionali», ha sostenuto Fornero dinanzi all’incredulità della platea. Le casse dovrebbero guardare non solo agli attuali pensionati ma «anche a quelli futuri. Nessuno può chiamarsi fuori dal riordino del sistema previdenziale». Considerazioni che nel giro di pochi istanti si sono hanno assunto i connotati di un vero e proprio j’accuse ai quotidiani. La categoria dei giornalisti «sta sperimentando la durezza di un mondo che non fa sconti a nessuno», dopo «essersi avvalsa di privilegi» anche grazie «alla vicinanza al potere politico», ha detto Fornero. «La competizione vale nei settori produttivi perché le cose possono essere prodotte da noi o da altri, vale per l’idraulico e vale anche per i giornalisti. Questo è un richiamo. Nessuno si può sottrarre». Parole che hanno immediatamente innescato la compatta e durissima reazione della categoria. La prima autorevole voce a levarsi è stata quella di Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi e dell’Adepp, l’associazione che riunisce le casse di previdenza private. «Le dichiarazioni del ministro Fornero sono demagogiche, infondate e provocatorie» ha tuonato Camporese; è gravissimo affermare pubblicamente «che le casse di previdenza private, prendendo ad esempio l’Inpgi, non sono in grado di garantire quella solvibilità a lungo termine necessaria per pagare le future pensioni, sostenendo che i patrimoni andranno a scemare». Le affermazioni della titolare del Welfare, ha aggiunto Camporese, «denotano non solo la totale mancanza di conoscenza del settore ma probabilmente logiche che non corrispondono alla verità, ma ad un progetto ben preciso che per correttezza e coerenza il ministro dovrebbe rendere pubblico evitando di gettare fango e panico infondato su 2 milioni di professionisti e lavoratori». Per il numero uno dell’Inpgi «è inaccettabile che il ministro dichiari che non le sia stato possibile accedere ai dati sui bilanci. Evidentemente la professoressa Fornero non sa che i bilanci dell’Istituto di previdenza dei giornalisti, da lei accusato, sono pubblicati sul sito dell’Inpgi». Camporese ha rivendicato con orgoglio la recente riforma con cui l’istituto aumenta i contributi e l’età pensionabile delle donne, garantendo sostenibilità dei conti a 50 anni «con un patrimonio sempre crescente ai 2,5 miliardi di euro accantonati». A questo punto dall’Inpgi fanno sapere anche di essere pronti a contestare le affermazioni di Fornero «in tutte le sedi preposte». Intanto però fonti vicine alla cassa dei giornalisti, che ha più volte sottolineato il tono «irrispettoso» usato dal ministro, rivelano come sia allo studio un ricorso al Tar per bloccare una norma inserita in manovra e che impone entro il primo semestre 2012, la messa in sicurezza dei bilanci di tutte le casse private al fine di garantire la sostenibilità dei conti per i prossimi 50 anni. Nella valutazione infatti, non sarebbero compresi gli innumerevoli immobili in dote alle casse e che rappresentano una delle principali voci di introiti. Secondo il testo della norma quindi gli enti previdenziali dovrebbero erogare pensioni per i prossimi cinque decenni non potendo contare sul valore generato dagli edifici di proprietà. Tornando alle dichiarazioni del ministro Fornero, come detto la levata di scudi è stata generale. Per il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) Franco Siddi «i giornalisti, in materia di previdenza, hanno un solo privilegio: quello di guardare da tempo con attenzione alla sostenibilità dei conti per le future pensioni, ai giovani che sono indietro, precari e con stipendi incerti, a tutte le azioni possibili per rimettere in moto il mercato del lavoro». Per questo la Fnsi ha chiesto di ritornare a un confronto invitando «il governo a evitare contrapposizioni pregiudiziali e a ripristinare il metodo del confronto con le parti sociali e con gli organismi degli enti previdenziali privati ma vigilati». Solo qualche giorno fa il neo sottosegretario con delega all’editoria (ed ex presidente della Fieg), Carlo Malinconico aveva affermato come «l’Inpgi ha svolto un’opera molto seria e oculata di gestione e questo atteggiamento va valorizzato e incoraggiato». È stata una doccia fredda», ha commentato infine Daniele Cerrato, presidente della Casagit (la cassa sanitaria dei giornalisti) che si dice «molto preoccupato per contenuti e stile». «Le affermazioni del ministro dimostrano la volontà demagogica di farci apparire ciò che non siamo e una sostanziale non conoscenza dei fatti». Oggi intanto la Fimmg (la federazione dei medici di famiglia) dovrebbe proclamare uno stato di agitazione. Milano Finanza – 21 dicembre 2011