di Alessandra Dal Monte. Prodotti disposti su ampi tavoli, non su scaffali. Basterà sfiorarli con la mano per veder comparire su grandi schermi la loro storia e le informazioni dettagliate delle etichette. Corsie organizzate in filiere: prima il prodotto grezzo e poi i suoi derivati complessi. Per aiutare il consumatore a capire come nasce quello che mette in tavola.
Un supermercato vero e proprio in cui i visitatori potranno fare un’esperienza d’acquisto reale, ma proiettata al futuro con le «etichette aumentate» sugli schermi. E poi, accanto al supermercato, un’area dimostrativa — l’Exhibition Area — in cui si vedranno i cibi del futuro più lontano: barrette di insetti, imballaggi fatti di scarti alimentari, coltivazioni galleggianti sul mare. Ecco il «Future food district», il padiglione di Expo 2015 dedicato al cibo del futuro realizzato da Coop insieme all’architetto Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab del Mit di Boston. Lo spazio, 6.500 metri quadrati nel cuore del sito espositivo tra Cardo e Decumano, vuole visualizzare i possibili scenari futuri del settore alimentare. Gli alimenti saranno oltre 1.500, realizzati da fornitori in stabilimenti italiani.
Nell’Exhibition Area, realizzata in collaborazione con la Società Umanitaria di Milano, si vedranno i primi prodotti commestibili derivanti dalle oltre 1.900 specie di insetti di cui si cibano già oggi circa 2 miliardi di persone; inoltre nella piazza ci saranno prototipi e installazioni che permetteranno di esplorare alcune tecnologie innovative in materia di agricoltura urbana e produzione di cibo ed energia.
«Il Future food district — ha dichiarato Giuseppe Sala, commissario unico di Expo 2015 — è un progetto davvero interessante e innovativo, che proietterà i visitatori in quelli che saranno gli scenari futuri della filiera di produzione degli alimenti e del loro consumo. La ricchezza di suggestioni ed esperienze che quest’area tematica proporrà al pubblico testimonia l’impegno di Expo Milano 2015 nel diffondere una nuova consapevolezza alimentare, evitando eccessi e sprechi. In questo percorso, il supermercato del futuro di Coop e l’attenzione all’evoluzione in chiave smart delle città, proposta da Ratti, rappresentano certamente un valore aggiunto per Expo, arricchendo così la visita di conoscenze e contenuti».Future food district, a Expo il padiglionesu quello che mangeremo tra 100 anni
Corriere.it – 14 marzo 2015