Ma serve una moratoria da approvare in Consiglio. Un’interruzione alla possibilità di seminare Ogm. Per un anno al massimo, in attesa che il Fvg cambi in via definitiva la legge del 2011 sull’impiego in agricoltura di organismi geneticamente modificati. Tecnicamente si chiama moratoria e cioè sospensione a tempo indeterminato di attività che sono oggetto di controversia politica.
È la giunta, e in particolare il vice presidente Fvg e assessore all’Agricoltura Sergio Bolzonello, a proporre l’approvazione del provvedimento al Consiglio regionale, in una seduta da programmare probabilmente il 25 marzo. Bolzonello ha già comunicato la sua intenzione all’esecutivo, venerdì scorso.
Si parte dal regolamento di coesistenza che gli uffici hanno elaborato e che tra gennaio e febbraio è passato attraverso le consultazioni con enti e associazioni. Il documento è stato realizzato e ha fissato paletti restrittivi, ma forse non abbastanza per rendere tutta la regione “zona senza Ogm”, come da obiettivi della giunta regionale.
E allora Bolzonello ha pensato a un’altra possibilità, quella cioè di cambiare la legge regionale del 2011, perché l’argomento è delicato e un regolamento è strumento giuridico debole, facilmente impugnabile nelle aule giudiziarie. Serve quindi che l’esclusione di semine Ogm in Fvg venga sancito da un gesto che abbia forza di legge, come, appunto, la modifica delle norme del 2011.
Gli uffici hanno quindi predisposto la bozza del nuovo disegno di legge, documento che è stato approvato dalla giunta venerdì e che vieta colture geneticamente modificate in tutta la regione. Ma è qui che si inserisce l’Unione europea. Perché prevedere l’esclusione della coltivazione di una determinata specie di mais, essendo una regola tecnica, va comunicata alla Commissione europea, prima dell’approvazione definiva della norma, e la comunicazione può avvenire solo attraverso un’apposita struttura del ministero dello Sviluppo economico, struttura con cui gli uffici della Regione hanno già preso contatto.
La comunicazione all’Europa deve contenere un progetto di regole tecniche che non siano ancora approvate in via definitiva. Dalla Commissione europea arriveranno quindi le indicazioni del caso e soltanto dopo sarà possibile approvare la nuova legge in via definitiva. Solo l’iter di comunicazione, però, ha una durata di non meno tre mesi. Ecco quindi l’idea della moratoria.
Perché nell’attesa che le procedure si completino serve una sospensione temporanea alla coltivazione del mais Ogm. E serve che l’interruzione arrivi entro la fine del mese, prima cioè che prenda il via il periodo delle semine. Il procedimento è cominciato e appena il ministero invierà la nuova norma all’Europa, l’Assemblea regionale potrà approvare la moratoria. I capigruppo di maggioranza e opposizione sono informati della possibilità di una Consiglio da convocare con urgenza per dare il via libera alla sospensione. E, se non ci saranno intoppi, l’Assemblea potrà essere convocata il 25 marzo.
La volontà di rendere il Fvg “Ogm free” viene da due considerazioni contenute nel documento approvato dalla giunta. Il primo è la fortissima frammentazione di aziende e appezzamenti, tanto da influenzare la commistione tra colture biologiche e non, mentre per l’essiccazione, non esistono strutture per separare le filiere. Il secondo è dettato da possibili contraccolpi economici sul Fvg, perché il mais prodotto in regione è destinato ad acquirenti che richiedono produzioni biologiche.
Il Messaggero Veneto – 12 marzo 2014