«Sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero». La formula è di rito, ma quella dichiarazione sottoscritta il 30 maggio 2013 dall’onorevole Giancarlo Galan, presidente della commissione Cultura di Montecitorio, assume ora un valore particolare alla luce della domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dell’esponente forzista.
Nella dichiarazione dei redditi 2012, pubblicata sul sito della Camera, l’ex governatore del Veneto (dal 1995 al 2010) ed ex ministro dei Beni culturali (fino al 16 novembre 2011) certificava un reddito imponibile di 40.316 euro. Decisamente in calo rispetto, tanto per fare un esempio, all’imponibile sottoscritto dallo stesso Galan per il 2007, quando da presidente della giunta veneta dichiarava 140.778 euro lordi. D’altra parte l’alfiere di Forza Italia, in un’intervista concessa a Radio 24 nel settembre 2012, aveva sostenuto che la sua situazione economica non era tra le più floride. «Ci sono mia moglie e il mio commercialista», aveva affermato, «che controllano tutto e ne sanno più di me. So solo che il conto in banca è in passivo, ho una bella casa e tanti debiti, circa 300 mila euro: una cifra umana ma rilevante, intanto li copre mia moglie, poi quando ricomincerò a lavorare, contribuirò anch’io. E poi ho un appartamento a Rovigno e una piccola barca, che voglio vendere ma non ci riesco». Adesso, però, la Guardia di Finanza contesta a Galan e consorte (Sandra Persegato) conti che non tornano nel periodo compreso fra il 2000 e il 2013. La coppia, sposatasi nel giugno 2009, avrebbe dichiarato entrate pari a 1.413.513,31 euro, a fronte di uscite pari a 2.695.065,95 euro. La differenza, in negativo, è di 1.281.552,64. Tornando alla dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale 2012, presentata nel 2013, va detto che non vi compare il succitato appartamento di Rovigno (su due piani, in un palazzo del Settecento). Perché? Lo ha spiegato lo stesso Galan, in un’intervista a “Il Piccolo”: «Per acquistare l’appartamento ho creato una società di diritto croato che è mia al 100%». Dovrebbe essere la Franica Doo di Rovigno di cui l’ex ministro afferma di essere l’amministratore unico. Nell’elenco degli immobili certificati dal deputato forzista figurano la comproprietà (lui però ha il 98%) di un fabbricato a Cinto Euganeo (la casa di abitazione con due pertinenze, dove nel 2009 è stato celebrato il principesco matrimonio con Sandra), la proprietà di un terreno non edificabile (un bosco) a Rovolon; la nuda proprietà (al 33,33%) di due fabbricati a Padova e la nuda proprietà (sempre al 33,33%) di un fabbricato a Milano. Sostanzioso l’elenco dei beni mobili iscritti in pubblici registri: un’Audi Q7 (26 cavalli fiscali del 2006); una Land Rover Pickup (22 cavalli fiscali) del 1980; un fuoristrada 170 M Pinzgauer (23 cavalli fiscali) del 1979; un Pelpi quadriclo del 2007; un Carryall agricolo (10 cavalli fiscali) del 2007; una Morris Minor (13 cavalli fiscali) del 1985. Due, invece, le imbarcazioni da diporto dichiarate: un Boston Whaler Walk Around del 1991 e un Boston Whaler 28’ Conquest. Sul versante delle azioni lui dichiarava 3.000 azioni di Veneto Banca, il 100% del capitale sociale della Franica Doo (pari a 1.173.300 kune: per un euro ci vogliono 7,5 kune); 50% del capitale sociale della Margherita srl di Padova (20 mila euro). Del “caso Galan” tornerà a occuparsi mercoledì la giunta presieduta da Ignazio La Russa. Nella sua illustrazione il relatore Mariano Rabino (Sc) non ha fatto sconti ricordando l’accusa del Gip: «Si faceva ristrutturare l’abitazione sita in Cinto Euganeo, ove venivano svolti dal 2007 al 2008 lavori nel corpo principale e successivamente nell’anno 2011 nella barchessa» per un valore stimato di 1.100.000 euro.
Claudio Baccarin – Il Mattino di Padova – 16 giugno 2014