di Paolo Del Bufalo. Poker di riparti per le Regioni: dopo due mesi di attesa sono state approvate in Stato-Regioni le nuove proposte di delibera Cipe sul riparto del fondo sanitario 2013, sull’intesa per l’assegnazione delle risorse vincolate, l’accordo sulle linee progettuali per l’utilizzo delle risorse vincolate destinate agli obiettivi di Psn e l’intesa sullo schema di decreto dei ministri di Salute ed Economia per la ripartizione delle forme premiali 2012 e 2013. Il tutto, appunto, dopo l’accordo tra governatori del 19 dicembre scorso in cui si sono utilizzate le risorse premiali per bilanciare gli effetti del primo riparto secondo il criterio dei costi standard (v. tabella in questa pagina). Rispetto alla prima proposta della Salute il nuovo riparto ridetermina la quota premiale da accantonare per il 2013 in 321,0135 milioni invece della somma accantonata con la precedente proposta di 267,511 milioni.
E si rende disponibile per il fondo la differenza di 53,502 milioni (che deriva dalla differenza tra lo 0,30% e lo 0,25% del fabbisogno complessivo del Ssn per il 2013) con una corrispondente riduzione dell’importo destinato al finanziamento delle risorse relative alle somme vincolate, tranne i 2 milioni per il Centro nazionale trapianti. Inoltre è anche ripartito il contributo di solidarietà per l’Abruzzo di 15 milioni, seconda tranche dopo quella inserita nel riparto 2012 per gli effetti del terremoto del 6 aprile 2009.
Ulteriore rimodulazione, infine, per il riparto di 259 milioni agli Izs per il loro funzionamento con l’obiettivo di assegnare alle Regioni che li gestiscono, una somma «più congrua rispetto al fabbisogno derivante dalla stabilizzazione del personale di detti Istituti, avviata nel 2008».
Obiettivi di Psn. Per quanto riguarda le quote vincolate per gli obiettivi di Psn sempre in base alle modifiche della quota premiale, si ridetermina l’importo iniziale di 1.510,535 milioni in 1.457,033 milioni per destinare ulteriori 53,502 milioni all’ accantonamento per le quote premiali. Inoltre si incrementa di ulteriori 3 milioni la quota di 2 milioni già accantonata con la precedente proposta per il progetto interregionale sulle linee guida cliniche nell’ambito del “Sistema Nazionale Linee Guida” e si prevede un ulteriore accantonamento di 10 milioni per l’istituto superiore di Sanità. L’importo finale da ripartire è quindi di 1.410,033 milioni, al netto della somma di 47 milioni accantonata per i progetti interregionali.
Obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale. Si tratta di 20 obiettivi che nella proposta sono illustrati e spiegati nella loro articolazione, per i quali le Regioni riceveranno subito (con la stipula dell’accordo), a titolo di acconto dall’Economia, il 70 per cento delle risorse e per avere anche il restante 30 per cento dovranno presentare con delibera di Giunta regionale o atto equivalente specifici progetti nell’ambito degli indirizzi individuati. Nella delibera dovrà essere contenuta anche specifica relazione illustrativa dei risultati raggiunti, per singolo progetto, nell’anno precedente e degli stati di avanzamento per i progetti pluriennali. Ciascun progetto, inoltre, dovrà essere corredato da un prospetto che evidenzi: a) gli obiettivi qualitativi e quantitativi che si intendono conseguire; b) i tempi entro i quali tali obiettivi si ritengono raggiungibili; c) i costi connessi, fermo restando che il raggiungimento degli obiettivi non potrà comportare ulteriori oneri connessi all’acquisizione di risorse umane aggiuntive; d) gli indicatori, preferibilmente numerici, che consentano di misurare la validità dell’intervento proposto.
Quote premiali. Sul tavolo della Stato-Regioni c’è anche lo schema di decreto Salute-Economia per ufficializzare l’utilizzo delle quote premiali per il riparto del fondo. In un unico articolo (oltre la tabella): «In applicazione di quanto previsto dall’art. 1, comma 234, della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di stabilità 2014), si provvede alla ripartizione e alla assegnazione in favore delle Regioni e delle Province autonome delle quote premiali relative agli anni 2012 e 2013, che ammontano a complessivi 430,01 milioni di euro, tenendo anche conto, in base alla legge 27 dicembre 2013, n. 147, di criteri di riequilibrio indicati dalla Conferenza delle Regioni».
Sole 24 Ore Sanità – 26 febbraio 2014 (documenti da Quotidiano sanità)