La Stampa. Tremano medici e infermieri No Vax. Da oggi in Alto Adige 115 operatori sanitari dipendenti dell’Azienda sanitaria non si potranno presentare al lavoro. Sono stati individuati in seguito alle verifiche delle scorse settimane e nei giorni scorsi hanno ricevuto la notifica dell’atto di accertamento di mancata vaccinazione. E ora rischiano la sospensione anche dallo stipendio. Per il momento non possono neanche andare al lavoro. È il primo esempio in Italia.
Si tratta della prima Azienda sanitaria in Italia che si muove nella direzione della sospensione degli operatori sanitari non vaccinati. Nel giro di pochi giorni, si verificherà la possibilità di trovare al personale una collocazione non a contatto con i pazienti tramite lo spostamento ad altre mansioni oppure con il ricorso allo smartworking per il personale non vaccinato. Nel caso in cui non fosse possibile, la sospensione, anche dallo stipendio, avrà effetto retroattivo, dal giorno della notifica dell’accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale. Al momento, quindi, gli operatori sanitari che non possono andare al lavoro percepiscono lo stipendio, ma sono in attesa della decisione dell’Azienda sanitaria sul loro reimpiego.
In Alto Adige il movimento No Vax è molto radicato, anche tra gli operatori sanitari. Già all’inizio della campagna erano stati in 3.957 a non vaccinarsi e in quasi 1.500 avevano inviato una giustificazione. Proprio sui motivi della mancata vaccinazione è prevista battaglia. Contro l’eventuale sospensione, infatti, è ammesso il ricorso al Tar. Ed è prevedibile che i No Vax scateneranno una guerra legale per dimostrare che hanno validi motivi per non sottoporsi al vaccino.
Secondo gli ultimi dati resi noti dal Governo pochi giorni fa gli addetti alla sanità non ancora vaccinati in Italia sono 45.753, pari al 2,36% del totale di 1.941.805 operatori sanitari. Tra le Regioni con più addetti alla sanità non vaccinati ci sono il Friuli Venezia Giulia, la provincia autonoma di Trento.
L’accertamento della mancata vaccinazione in tutta Italia viene comunicato dalle aziende sanitarie all’interessato, al datore di lavoro e agli Ordini professionali che dovranno sospendere i non vaccinati come previsto dal decreto legge 44 del 1 aprile scorso, convertito in legge il 28 maggio. La norma prevede che gli operatori non vaccinati possano essere assegnati allo svolgimento di altre mansioni non a contatto con i pazienti, ma questo solo se possibile. Se non fosse possibile, l’operatore non vaccinato può essere messo in ferie obbligatorie. Se non ci fosse neanche questa possibilità, si deve ricorrere alla sospensione dalla professione senza stipendio. Non è previsto il licenziamento e la norma ha validità fino al 31 dicembre 2021. —