La provincia di Venezia è l’epicentro di un crescendo di tensione da parte dei movimenti no vax. Medici e infermieri contrari alla vaccinazione anti-Covid sono tornati a far sentire la loro voce in occasione delle assemblee dei rispettivi ordini professionali. Una nuova puntata delle manifestazioni di dissenso da parte dei lavoratori della sanità che sta mettendo “a ferro e fuoco” gli ordini, allertando la questura e mobilitando le forze dell’ordine a presidio delle sedi ordinistiche.
SITUAZIONE PREOCCUPANTE «Mai visto niente di simile, stiamo attraversando una fase delicatissima, non era mai accaduto prima di dover avere la polizia a presidio di normali operazioni elettorali o disciplinari» commenta sgomento Giovanni Leoni, presidente dell’Ordine dei medici di Venezia che martedì sera, durante l’approvazione del bilancio consuntivo 2021, ha visto il provvedimento passare con 150 favorevoli, 40 contrari e 10 astenuti, una votazione accompagnata da una serie di interventi no vax accolti con grida di giubilo e applausi dai colleghi simpatizzanti in sala. «Il dissenso espresso con il voto contrario in assemblea è una tattica per mettere in difficoltà l’istituzione ordinistica» dice Francesco Noce, presidente della federazione degli ordini dei medici del Veneto. Poiché, se il bilancio non passa per due volte, la struttura viene commissariata. A rischiare grosso è stato l’Ordine degli infermieri (Opi) di Venezia, dove il bilancio è passato “di striscio” per due soli voti, con 142 voti favorevoli, 141 contrari, 5 astenuti e 12 votanti esclusi perché privi di Green pass rafforzato. La presidente dell’Opi Marina Bottacin rassicura: «Il nostro bilancio è approvato a tutti gli effetti». Ma il coordinatore nazionale di Confapi Sanità Luigi Corò non ci sta e promette battaglia: «Contestiamo la mancata visione del bilancio e l’esclusione dei colleghi dal voto, abbiamo spedito all’Ordine la richiesta di revoca in autotutela dell’approvazione del bilancio, se non lo farà scatterà la denuncia». Il fronte più caldo riguarda quindi il Veneziano, qualche contestazione anche a Vicenza e Padova, qualche voto contrario pure a Belluno e Verona, più tranquilla invece la situazione a Treviso. Ma l’attenzione resta alta, visto che le rimostranze no vax che parevano definitivamente sopite, stanno tornando a intensificarsi.
GLI ULTIMI EPISODI La tormentata approvazione dei bilanci è solo l’ultimo episodio di un crescendo. Pochi giorni fa la sede dell’Ordine dei medici di Venezia è stata imbrattata con scritte contro la «dittatura sanitaria». Ogni incontro che viene programmato dall’ente richiede un massiccio dispiegamento di polizia e carabinieri. Da un paio di mesi anche gli incontri del consiglio ordinistico per valutare le posizioni di iscritti no vax avvengono ormai solo in forma blindata. Di recente le forze dell’ordine hanno dovuto presidiare le audizioni di un medico di famiglia e di medico ospedaliero, chiamati a rendere conto della mancata vaccinazione anti-Covid e destinatari di un provvedimento di sospensione. In entrambe le occasioni fuori dalla sede dell’Ordine centinaia di sostenitori con striscioni a esprimere vicinanza ai professionisti finiti sotto esame. «Ringrazio le forze dell’ordine per il supporto che ci stanno dando, a protezione della struttura abbiamo anche potenziato il servizio interno di vigilanza privata» prosegue il dottor Leoni. Misure adottate già da un paio di mesi a questa parte anche su segnalazione di Digos e Questura che stanno monitorando i movimenti no vax per scongiurare le derive violente. «Spero» conclude il presidente Leoni «che la pandemia evolva attutendo le contrapposizioni in atto che portano alcuni nostri iscritti fuori dalla dimensione scientifica».
La Tribuna di Treviso