Gli strani “giri” del turismo veneto approdano alla Procura della Corte dei conti. A consegnare le carte sarà il capogruppo del Movimento 5 stelle in consiglio regionale, Jacopo Berti. Dopo quanto pubblicato ieri dal Gazzettino – incarichi affidati senza gara e spesso agli stessi soggetti, finanziamenti di iniziative che si sono rivelate dei flop – le opposizioni in consiglio regionale si sono fatte sentire.
«Raccoglieremo tutto il materiale – dice Berti – Stiamo preparando una interrogazione, chiederemo non solo l’accesso agli atti ma anche chiarimenti all’assessore e ai dirigenti del settore turismo. Dopodiché porteremo tutto in Procura perché non è possibile che siamo qui ad ammazzarci per un posto in più di infermiere e nelle stesse ore si scopra che la Regione Veneto nel 2014 ha speso 250mila euro per promuovere il turismo in Brasile salvo poi ottenere un calo degli arrivi turistici dei brasiliani. Va fatta assolutamente chiarezza, a partire dalla fantomatica gara di biciclette organizzata e mai tenutasi a Rio de Janeiro. Ma cosa pensavano in Regione e nella società Veneto Promozione? Di organizzare la fantozziana Coppa Cobram del Veneto?».
Dopo quanto pubblicato ieri dal Gazzettino – incarichi affidati senza gara e spesso agli stessi soggetti, finanziamenti di iniziative che si sono rivelate dei flop – le opposizioni in consiglio regionale si sono fatte sentire. «Speriamo di non trovarci di fronte a una “cricca del turismo” in Veneto», ha commentato Berti.
Ma anche il Partito democratico, con Francesca Zottis e Claudio Sinigaglia, hanno chiesto lumi: «L’assessore al turismo e il direttore di Veneto Promozione vengano urgentemente in Terza commissione a spiegare il ruolo, le competenze, le attività passate e i progetti futuri della società partecipata dalla Regione».
I due esponenti dem, esprimendo «forti preoccupazioni in merito alla società Veneto Promozione», hanno chiesto di fare chiarezza sugli incarichi e le consulenze affidate ad esterni dalla società Veneto Promozione, così come sulla vicenda della corsa ciclistica a Rio de Janeiro. «Non è ammissibile – hanno detto Zottis e Sinigaglia – che l’immagine della nostra regione, a forte vocazione turistica, venga lesa da (presunti?) comportamenti che invece di promuovere il Veneto ne danneggiano casse e credibilità». Chiaro riferimento alle parole del segretario generale della Camera di commercio italo-brasiliana, Giorgio Rossi, che ha definito la gara ciclistica mai tenutasi «un disastro» con «un danno di immagine complessivo al nostro paese».
A puntare il dito su Veneto Promozione – partecipata al 50% dalla Regione e non al 51% come erroneamente riportato ieri, e al 50% da Unioncamere – è anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle: «Ci chiediamo come sia possibile che sempre gli stessi ottengano gli incarichi senza che ci sia alcuna gara. E perché non c’è stata? Faremo un’interrogazione per capire anche questo». Berti rincara: «La verità è che sulla promozione turistica non ci sono interventi strutturali, mentre c’è una distribuzione di incarichi e finanziamenti. Più che una società partecipata, Veneto Promozione mi sembra davvero un bancomat per pochi fortunati».
Anche se gli affidamenti diretti sotto la soglia dei 40mila euro sono consentiti dalla legge, secondo il capogruppo pentastellato va dunque verificato a chi vanno gli incarichi e quindi i finanziamenti: «Sarebbe a dir poco grottesco se figurassero sempre le stesse persone, sempre gli stessi uffici negli stessi indirizzi, cambiando solo cappello e intestazione del biglietto da visita: sarebbe un insulto alla meritocrazia».
La replica dell’assessore Caner: attività del passato, non c’entro
Io non c’entro. È praticamente di questo tenore il commento dell’assessore al Turismo, Federico Caner, in merito agli incarichi e alle iniziative della Regione e di Veneto Promozione raccontati ieri dal Gazzettino. La maggior parte riguarda il 2013 e il 2014, quando Caner non era assessore. «Non faccio dichiarazioni – ha detto ieri Caner – in quanto sono attività del passato che non mi competono». Gli competono, però, i 75mila euro dati senza gara alla Borsa del Turismo religioso internazionale svoltasi a Padova lo scorso ottobre. «Quella era una situazione particolare, il brand è di proprietà di un terzo e se si voleva partecipare non c’erano alternative, in ogni caso i risultati sono stati buoni». Ieri, intanto, Caner ha scritto al governo chiedendo che sia cancellata dalla Legge di Stabilità 2016 la limitazione che impedisce l’applicazione della imposta di soggiorno nei Comuni in cui non è ancora stata introdotta. (al.va.)
da Il Gazzettino – 26 febbraio 2016