Il decreto che sblocca i pagamenti della Pa «non conterrà aumenti di imposte per finanziare i pagamenti alle imprese». A sottolinearlo nel pomeriggio è il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli intervenendo alla registrazione di “Porta a porta”, la trasmissione di Bruno Vespa che andrà in onda stasera su Rai 1.
Il ministro ha anche sottolineato che esistono margini per congelare l’aumento di un punto dell’Iva previsto per il prossimo primo luglio. Per farlo, però, è necessaria «una strategia economica di medio periodo e la volontà politica». Nel suo intervento in trasmissione, Grilli ha voluto anche sgombrare il campo da ricostruzioni e indiscrezioni sulle ragioni del ritardo del governo nella preparazione del testo del decreto: «Non c’è nessun mistero» dietro al rinvio deciso dal Consiglio dei ministri, che comunque, sottolinea il ministro, sarà solo «di pochissimi giorni». Il provvedimento, ha aggiunto Grilli, è importante perché deve rappresentare «un punto di svolta nel comportamento della pubblica amministrazione, nei suoi rapporti con le imprese». Grilli ha poi ricordato come l’importanza del decreto sia stata riconosciuta anche dal Parlamento che ha sottolineato «l’urgenza di agire e la complessità della materia». Quanto alla copertura delle spese, Grilli ha sottolineato come non ci sia bisogno «di coperture e di soldi per pagare le imprese. Non ci sono nuove spese ma pagheremo spese che già sono state fatte». Rispondendo a una domanda sull’importo complessivo dei debiti maturati dalla pubblica amministrazione, Grilli ha segnalato come ad oggi non sia possibile avere una «fotografia puntuale» dei debiti commerciali esistenti. Esistono delle stime che accreditano una cifra compresa tra i 70 e i 90 miliardi di euro. I tempi di pagamento che saranno previsti dal decreto prevedono, in sostanza, lo sblocco di 40 miliardi complessivi di cui 20 nel 2013 e 20 all’inizio del 2014. Nelle modalità previste dal decreto, ha precisato Grilli, è previsto che i singoli enti paghino subito una quota dei loro debiti mentre, dopo circa un mese dall’avvio della procedura dovranno comunicare al Tesoro, la quantità dei debiti che intendono complessivamente saldare con le imprese.
Il Sole 24 Ore – 4 aprile 2013