Soldi per i test che scovano il virus Hiv, per l’educazione a scuola, per il counseling. All’appello manca solo una voce, che il ministero giudica però fondamentale: «Iniziative strategiche per affrontare il problema della diagnosi tardiva». Ovvero come convincere i soggetti che potrebbero aver già contratto il virus ad effettuare un controllo prima di risultare, a loro volta, contagiosi. Secondo quanto denuncia l’Arcigay e il Partito democratico, la Regione Veneto, non avrebbe ottemperato a quest’ultima direttiva.
E avrebbe usato i soldi, provenienti dal fondo nazionale per la diagnosi da infezioni da Hiv (1.369.868 euro, per il 70% già erogati) per progetti che hanno sì il compito di combattere l’Aids, ma che non seguono le indicazioni del ministero. «In sostanza – sottolineano i consiglieri regionali del Pd, Franco Bonfante e Roberto Fasoli – li hanno dirottati su progetti già esistenti senza tenere conto del motivo per cui queste risorse sono state erogate».
Così facendo, secondo Bonfante e Fasoli, la Regione rischierebbe di perdere il finanziamento.Ma il fatto ancora più grave, per gli uomini del Pd (che giovedì scorso hanno presentato un’interpellanza, assieme al consigliere Claudio Sinigaglia) è che «la Regione non ha voluto ascoltare la voce di un’associazione che fa parte della Consulta nazionale delle associazioni di volontariato per la lotta contro l’Aids». Quell’associazione è l’Arcigay, di cui è segretario nazionale il veronese Michele Breveglieri. È stato quest’ultimo a segnalare l’accaduto a Damiano Fermo, consigliere comunale del Pd. «La sollecitazione è stata fatta lo scorso marzo alla Direzione regionale per la Prevenzione e non è arrivata alcuna risposta – spiega Fermo – tutto ciò denota anche una mancanza di scelte strategiche per combattere la malattia». Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2013, parlano di un aumento, seppur molto contenuto rispetto all’anno precedente. A Verona e provincia si sono contati 35 nuovi casi di sieropositività, contro i 32 dell’anno precedente. Un numero che conferma come il virus dell’Hiv continui, nonostante i moniti, a diffondersi.
Il Corriere di Verona – 15 luglio 2014