La certezza che la colonia ha messo radici in zona arriva dalle foto scattate da un appassionato di stelle nei dintorni di malga Arnezzo. Erano fuggiti quasi un anno fa dall´area protetta a causa di un atto vandalico
Non ci vengono liberamente solo lupi e orsi in Lessinia, ma anche gli animali che erano stati in qualche modo costretti a restarvi, una volta liberati, non se ne sono più andati dall´altopiano. È successo con i cervi fuggiti dall´area floro faunistica di Malga Derocon, dove per un gesto vandalico che aveva causato delle aperture nella recinzione, lo scorso dicembre erano fuggiti 21 cervi: 9 maschi, 7 femmine e 5 piccoli nati nell´anno.
Aveva abbandonato l´area recintata praticamene l´intera colonia che si era costituita negli anni, partendo da pochi esemplari acquistati da altre aree protette e che prolificando era diventata una delle più spettacolari attrazioni per i visitatori, che li potevano avvistare all´imbrunire o di mattina presto.
Ma i cervi non ne hanno voluto sapere di allontanarsi dalla Lessinia, tant´è che recentemente, Germano Piccoli, appassionato di fotografia astronomica e che frequenta regolarmente Malga Arnezzo, ne ha potuto fotografare un folto gruppo di una quindicina di esemplari. «Vado tutti gli anni a Malga Arnezzo per la grande opportunità di poter fotografe il cielo stellato in quasi totale assenza di inquinamento luminoso», racconta Piccoli, e all´imbrunire si è presentato accanto alle due pozze d´acqua vicine alla casa un folto gruppo di cervi che ho fotografo con il teleobiettivo. La presenza non è stata unica, perché si è ripetuta anche in altre serate». Nelle sue istantanee si vedono chiaramente le femmine e diversi piccoli. Qualcuno pare nato nell´anno e lo conferma anche il guardaparco Paolo Parricelli: «Sappiamo da diverse segnalazioni di gente del posto che i cervi sono presenti in zona e non hanno di fatto mai abbandonato i dintorni di Malga Derocon. I piccoli sono sicuramente nati dopo la fuga dello scorso dicembre».
Il direttore del Parco naturale regionale della Lessinia, Diego Lonardoni, non nasconde che ci siano stati nelle prime settimane dopo la fuga alcuni tentativi per cercare di recuperare il gruppo, «lasciando aperti i cancelli dell´area protetta e tentando di attirarvi all´interno gli animali, sono stati usati dei cumuli di fieno: ma i cervi si presentavano fino in prossimità dei cancelli e quando si trovavano a una trentina di metri si fermavano e non è stato possibile finora recuperare neanche un esemplare».
La colonia non pare patire l´abbandono ed ha anche usufruito di un inverno praticamente privo di neve, che non ha fatto mancare le scorte alimentari, una ragione in più per non rinunciare alla riconquistata libertà. Un recente censimento, organizzato in collaborazione con la Provincia e le associazioni venatorie, ha permesso di contare 19 esemplari di cervi.
Nelle foto di Malga Arnezzo non si notano maschi adulti, facilmente distinguibili per il grande trofeo di corna che li caratterizza, ma secondo gli esperti erano sicuramente presenti, in maniera più defilata e appartata, in una postazione da dove poter controllare il gruppo senza essere visti.
Il guardiaparco conferma che i maschi dovrebbero essere nove e che l´intero gruppo è stato ripetutamente segnalato anche dai residenti: «Probabilmente ha aggregato a sé soggetti solitari che erano già presenti in zona, costituendo un gruppo solido che abita le zone più fitte del bosco, ma che non disdegna, come in questo caso, di fare delle apparizioni nella radure per il pascolo e vicino alle case». Un bell´esemplare maschio, solitario, è stato recentemente fotografato in Lessinia da Luca Signori, agente del comando stazione di Bosco Chiesanuova del Corpo Forestale dello Stato.
L’Arena – 15 ottobre 2012