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I ritardi sui vaccini, le Primule mai sbocciate, le accuse di conflitto di interesse: ecco perché è stato sostituito il commissario Arcuri

Chiamato a gestire l’emergenza nei primi mesi dell’epidemia, ha accumulato incarichi e critiche lungo la strada. Dal mancato potenziamento delle terapie intensive ai ritardi su mascherine e immunizzazione

Assente dalle consultazioni, depotenziato dal neo premier Mario Draghi e, infine, licenziato. Domenico Arcuri non è più il super-commissario all’emergenza Covid-19: al suo posto Draghi ha chiamato il generale Paolo Figliuolo, comandante logistico dell’esercito e, anche per questo, persona considerata più adatta per gestire e velocizzare la consegna e somministrazione dei vaccini. La decisione è arrivata poco oltre due settimane dall’insediamento del governo Draghi – c’è chi scherza, «le primule sbocciano il 1° marzo» – con due mesi circa di anticipo rispetto alla naturale scadenza del suo mandato (30 aprile). Ma di avvisaglie ce n’erano state parecchie. E non soltanto perché tra i sostenitori della nuova maggioranza c’è chi – come Renzi e Salvini – invocava da tempo le sue dimissioni.

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