I governatori hanno deciso di fare muro sui tagli di più di 20mila posti letto e di quasi 200 cliniche private
ROMA Restano nel limbo i tagli della spending review agli ospedali. Ieri il Governo ha tentato il blitz inserendo a sorpresa il regolamento del ministro della Salute, Renato Balduzzi, all’ordine del giorno della Stato-Regioni. Ma i governatori hanno fatto muro chiedendo il rinvio di qualsiasi decisione e poi, davanti all’alternativa posta dall’Economia di far decorrere da quel momento la «mancata intesa» (che dopo 3o giorni farebbe scattare comunque il disco verde al provvedimento), hanno minacciato di abbandonare il vertice. Per evitare un altro scontro istituzionale in un momento politicamente complicatissimo, è stato così deciso di rinviare il punto: forse già la prossima settimana i go- vernatori incontreranno Monti, come chiedono da mesi, poi ci sarà una nuova Stato-Regioni dove, prendere o lasciare, sarà precisa la decisione finale. Ma chissà se davvero la soluzione la si troverà con questo Governo o con quello che (chissà quando) arriverà. Va da sé che per le Regioni è dirimente il contenuto del provvedimento. Sul quale col Governo dei professori Monti non so- no riuscite a concordare quelle modifiche che considerano necessarie. Tanto più che restano, intatti, i dubbi sulla tenuta finanziaria del sistema sanitario dopo i tagli da 31 miliardi assestati fino al 2015 al Ssn. Una situazione che, sostengono i governatori, rischia di far precipitare nel baratro dei piani di rientro anche le cosiddette “Regioni virtuose” in regola con i conti. Soprattutto di questo parleranno col premier, dal quale peraltro assai difficilmente non potranno ricevere risposte rassicuranti sulla dotazione finanziaria del Ssn. Con l’applicazione del provvedimento, secondo le stime del ministero della Salute, verrebbero tagliati 14mila posti letto per acuti e incrementati (se mai sarà possibile, soprattutto nelle Regioni commissariate) e di 6.653 quelli per le lungodegenze. Il taglio riguarderebbe anche 193 cliniche private accreditate sotto i 6o posti letto. Il tutto secondo un metodo di tagli lineari che scontenta tutti. «Un colpo di mano che ci rovinerebbe, pensato da chi evidentemente non sa niente di sanità», ha commentato l’assessore lombardo Mario Melazzini.
Sole 24 Ore di giovedì 14 marzo 2013