“Chiediamo che le figure del direttore sanitario, del direttore amministrativo e del direttore dei servizi sociali e funzione territoriale delle Ulss siano scelti per ogni Azienda sanitaria tra i dirigenti interni apicali e non più all’esterno, per un risparmio totale di diversi milioni di euro”. Così il capogruppo della Lista Tosi Stefano Casali annuncia una serie di emendamenti a riguardo nelle prossime sedute di Consiglio regionale sull’Azienda Zero. “I tre direttori sono troppo spesso scelti dall’esterno e non dalle risorse interne dell’azienda sanitaria che invece dispone spesso di dirigenti bravissimi, competenti e capaci che conoscono il territorio e lavorano da molti anni nello stesso settore, conoscendone risorse e problematiche”. “Tralasciando la figura del direttore generale – aggiungono i consiglieri tosiani – che rappresenta un incarico di più ampio respiro dove è molto importante la componente manageriale e che quindi deve essere scelto valutando i curricula a livello nazionale”
“Chiediamo che gli altri tre direttori di area delle singole Ulss vengano selezionati dall’organico interno. Siamo convinti che la Sanità Veneta sia eccellente e questo grazie quindi anche a molti professionisti dipendenti delle Ulss che lavorano bene da anni. Quindi valorizziamo queste risorse interne e pretendiamo che la loro nomina preveda solo un’indennità minima oltre allo stipendio che già percepiscono chiedendo a loro di garantire le funzioni di supporto al direttore generale. Ricordiamo che ognuno di questi direttori costa oltre i 100mila euro all’anno: il risparmio quindi della nostra proposta calcolato sulle attuali 22 Ulss oltre alle Aziende Ospedaliere, ammonta a svariati milioni di euro. Noi infatti chiediamo che questa funzione non costi oltre i 100 mila euro a direttore ma attraverso la nomina dei dirigenti apicali interni, che hanno per legge ovviamente gli stessi requisiti dei nominati dalle altre Ulss, questa funzione di supporto al direttore generale costi solo un’indennità minima aggiuntiva agli stipendi già percepiti. Non capiamo infatti l’utilità per i cittadini di pagare così tanto direttori di area che spesso passano da Ulss a altre – continuano i tosiani – quando lo stesso risultato di competenze e professionalità si ha pagando molto meno diversi milioni di euro ad oggi di risparmio, anzi con beneficio che gli interni oltre ad avere gli stessi requisiti di legge in professionalità conoscono bene territorio e bisogni della popolazione ove lavorano, diversamente da chi viene da fuori che deve spesso dedicare del tempo per conoscere strutture e realtà del territorio ove vengono nominati”.
“La riforma sanitaria che stiamo discutendo in Consiglio ci fornisce l’occasione di intervenire in questi ambiti di risparmio e razionalizzazione a vantaggio dei cittadini e usando meglio il denaro pubblico, proporremo quindi emendamenti per evitare, d’ora in poi, che queste tre figure delle Ulss siano scelte all’esterno dell’Ulss ove andranno ad operare, magari accontentando delle richieste e amicizie politiche più che le esigenze della stessa Ulss. Il risparmio di questi milioni di euro – spiegano Casali, Bassi e Conte – a nostro giudizio dovrebbe essere investito nel garantire maggiore sicurezza ai cittadini per esempio nel campo della emergenza ammodernando il parco in uso delle ambulanze mediche. Per esempio acquistandone di nuove dotate delle migliori strumentazioni e attrezzature a bordo magari sostenendo i costi per il servizio del rianimatore a bordo. Sappiamo tutti quanto sia fondamentale arrivare in tempi rapidi e con mezzi efficienti sui luoghi degli incidenti e a domicilio specialmente per emergenze di carattere cardiologico e per incidenti che causano grandi traumi.
“Chiediamo quindi di ascoltare la nostra proposta – concludono i tosiani – che consiste nello spendere meno risorse per i direttori di area scegliendoli dall’interno ovviamente sulla base delle capacità professionali documentate dai curricula e destinare questi milioni di euro risparmiati per acquistare nuove ambulanze mediche ad alta tecnologia con il rianimatore a bordo per garantire maggiore sicurezza sanitaria sul territorio soprattutto nei luoghi che in questi anni hanno perso le strutture ospedaliere.”
16 luglio 2016