Un italiano su cinque esce dal ristorante portando a casa la “doggy bag” con gli avanzi. E un italiano su quattro la ritiene una pratica da maleducati, da poveracci, volgare o si vergogna comunque a richiederla. Dati che emergono dall’indagine Coldiretti/Ixè sui comportamenti alimentari degli italiani nell’estate 2015 dalla quale emerge che comunque il 28% degli italiani non lascia avanzi quando va a mangiare fuori.
La tendenza a finire quanto viene servito a tavola, secondo i suggerimenti del nonni, richiama un passato difficile che, sottolinea la Coldiretti, riconosceva il valore del cibo e la necessità di non sprecarlo. Un comportamento che mal si concilia con i troppi pudori ancora presenti nel richiedere gli avanzi del cibo acquistato nel ristorante come avviene abitualmente in altre realtà.
Michelle Obama a Roma chiese da doggy bag
Chiedere di portare a casa il cibo avanzato quando si va a mangiare fuori è, invece, un comportamento molto diffuso in altri Paesi a partire dagli Stati Uniti dove la `doggy bag´ è una prassi consolidata. Praticata anche dai vip. Tanto che nell’anno dell’insediamento alla Casa Bianca, durante la prima visita ufficiale a Roma, Michelle Obama chiese al termine del pasto al ristorante `I maccheroni´ (con menu a base di assaggi di pasta alla carbonara, lasagna e amatriciana accompagnati di vino rosso e prosecco) una doggy bag con gli avanzi della cena. Un chiaro segnale contro lo scandalo degli sprechi alimentari. Anche la cantante Rihanna è uscita da un prestigioso ristorante di Santa Monica esibendo una bottiglia di Sassicaia non ancora svuotata del tutto ed è stata intercettata dai paparazzi che pedinano i divi a Los Angeles e dintorni.
Ogni anno si gettano 76 chili di prodotti alimentari a testa
In Italia ci sono molte resistenze anche se di fronte a questa nuova esigenza, continua la Coldiretti, la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc. Una opportunità per ottimizzare la spesa, spiega l’associazione, ma anche per ridurre gli sprechi alimentari secondo un obiettivo fissato anche dalla carta di Milano che dopo essere stata firmata da cittadini e leader mondiali all’Expo sarà presentata il 26 settembre alle Nazioni Unite. In media, rileva la Coldiretti, ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno. Una situazione che sta migliorando tra le mura domestiche dove sei cittadini su dieci (60%) hanno diminuito o annullato gli sprechi domestici, facendo la spesa in modo più oculato, utilizzando gli avanzi nel pasto successivo, o guardando con più attenzione la data di scadenza.
Il Sole 24 Ore – 18 agosto 2015