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    Home»Notizie ed Approfondimenti»Rassegna Stampa»Il 51% degli italiani ha difficoltà a raggiungere il pronto soccorso
    Rassegna Stampa

    Il 51% degli italiani ha difficoltà a raggiungere il pronto soccorso

    Cristina FortunatiInserito da Cristina Fortunati8 Luglio 2024Nessun commento2 Minuti di lettura
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    Il Sole 24 Ore lunedì Oltre la metà delle famiglie italiane dichiara di avere difficoltà a raggiungere il pronto soccorso. La mancata prossimità del servizio sanitario d’emergenza risulta in aumento di 1,6 punti percentuali nel 2023 rispetto all’anno precedente.

    A rilevare l’accessibilità di alcuni servizi di pubblica utilità è l’ultima indagine «Aspetti della vita quotidiana» di Istat. In particolare la quota più elevata di famiglie che ha difficoltà (un po’ o molta) nel raggiungere un presidio ospedaliero si rileva al Sud (circa sette punti percentuali più della media nazionale), seguita dalle Isole e dal Centro (rispettivamente, 52,7% e 52,4%). In oltre 11 Regioni la percentuale di famiglie che non riesce a raggiungere facilmente questo servizio supera la media nazionale: la più alta si registra in Campania (63,5%), seguita da Calabria (62,5%), Liguria (58%) e Puglia (57%).

    La dimensione dei Comuni di residenza influenza fortemente l’accessibilità ai servizi, correlata alla diffusione dei presidi sul territorio: nelle città metropolitane a dirsi in difficoltà è il 43,8%; nei Comuni sotto i 2mila abitanti il 68,6 per cento.

    La prossimità risulta inadeguata anche per altri servizi. Poco più di tre famiglie su dieci esprime difficoltà a raggiungere Polizia e Carabinieri, con un picco in Campania (41,4%). Faticano a rivolgersi agli uffici comunali, invece, il 31% delle famiglie, in aumento di 1,2 punti percentuali rispetto al 2022. E qui le maggiori difficoltà si rilevano nelle regioni del Centro (39,5% in media; 41,1% in Lazio dove pesa la presenza di Roma e dei tanti uffici capitolini). Più facile, invece, raggiungere una farmacia (nel 2023 solo il 13,8% le ritiene difficilmente accessibili), complice l’aumento dei presidi rilevato negli ultimi anni: oggi si contano quasi 20mila unità rispetto alle 17.680 farmacie registrate nel 2014. Si segnala qualche difficoltà solamente in Valle d’Aosta (24,9%), in Calabria (23,5%) e in Campania (22,5%); mentre la farmacia diventa realmente un servizio di prossimità nei centri metropolitani (qui solo l’8,7% si dichiara in difficoltà). Istat, infine, indaga l’accesso ai servizi commerciali: il 20% delle famiglie dichiara di non avere a portata di mano negozi alimentari, mercati e supermercati (due punti percentuali in più rispetto al 2022), senza particolari differenze tra aree geografiche.

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    Cristina Fortunati
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